CARACAS – Gustavo Dudamel torna a parlare di politica. E lo fa a Madrid, durante la conferenza stampa per presentare il concerto della Filarmónica di Viena. Dudamel, che dirigerà l’orchestra che interpreterà brani di Berlioz e Mahler, non si è tirato indietro. E alle domande dei giornalisti che chiedevano una opinione sulla realtà politica del Venezuela, ha risposto senza indugi.
– La democrazia – ha detto – è l’unico cammino che permetterà al Paese di superare questo momento particolarmente difficile. Il mio popolo – ha aggiunto – deve ancora maturare. Il Venezuela è un adolescente che sta costruendo la propria storia. Devrà superare molte difficoltà. Il processo di crescita è complesso e richiede tempo.
L’appello di Dudamel
L’appello di Dudamel è “a creare più ponti e meno frontiere”. Insomma, a costruire uno spazio per il dialogo. Il noto direttore d’orchestra, non molto tempo fa, aveva ammesso che “parlare di politica è assai complesso” e aveva evitato di toccare il tema nonostante l’insistenza di chi gli chiedeva una chiara presa di posizione. Poi, però, si è fatto avanti e ha criticato il governo del presidente Maduro. La risposta del governo, allora, fu la sospensione di due “tourneè”del “Sistema de Orquesta” creato nel 1975 dal maestro Josè Antonio Abreru. Dudamel era stato chiamato a dirigere i giovani del “Sistema” in ambedue le “tournee”.
