Attesa per il vertice del centrodestra, nodo “posti” a Quarta gamba

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, in occasione di una conferenza stampa nella sede di via Bellerio, Milano, 3 gennaio 2018. Ansa/Daniel Dal Zennaro
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, in occasione di una conferenza stampa nella sede di via Bellerio, Milano, 3 gennaio 2018. Ansa/Daniel Dal Zennaro

 

 

ROMA. – Il giorno non è ancora stato fissato, si parla dell’inizio della settimana (forse martedì) ma la cosa certa è che Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini nei prossimi giorni si siederanno intorno al tavolo per discutere del programma della coalizione, ma soprattutto di come dividere le candidature in modo da arrivare a quel 40% che consentirebbe al centrodestra di poter governare in autonomia.

Argomenti che saranno approfonditi nella riunione ma che il Cavaliere ha anticipato in un colloquio telefonico alla presidente di Fratelli d’Italia. Dopo aver sentito Salvini, il leader di Forza Italia ha parlato con la Meloni concordando di approfondire meglio i dettagli in una riunione ad hoc. Gli sherpa sono al lavoro da tempo per arrivare ad una sintesi di punti programmatici da portare al tavolo dei leader per il via libera finale.

Più complessa è invece la spartizione delle candidature. Già perchè nel risiko tra Fi-Lega-Fdi incide anche la cosiddetta Quarta gamba. Noi per l’Italia la formazione presieduta da Raffaele Fitto a cui si è aggiunta l’Udc di Lorenzo Cesa (mentre Vittorio Sgarbi si è chiamato fuori) non ha nessuna intenzione di essere tenuta fuori dai giochi: se si fanno riunioni – è l’avvertimento – noi dobbiamo essere a quel tavolo perchè facciamo parte come gli altri della coalizione.

La linea tenuta dai vertici della vasta area centrista è quella di non replicare alle “provocazioni” (così vengono bollate) che arrivano soprattutto dal segretario della Lega da sempre indisponibile ad allearsi con quelli che definisce “riciclati”. Una presa di posizione che non preoccupa i diritti interessati: Senza di noi – è il ragionamento – in molte regioni del Sud il centrodestra rischierebbe di non prendere nemmeno un collegio. Una previsione, che secondo i diretti interessati, può valere anche per le 4 regioni chiamate al voto (Lombardia, Lazio, Friuli e Molise).

Un ragionamento che ad Arcore conoscono perfettamente ecco perchè il Cavaliere è stato tra i maggiori sponsor dell’operazione soprattutto se si considera che i voti della formazione centrista consentirebbero a Fi di poter allargare il peso dei moderati all’interno della coalizione a discapito proprio di Salvini.

Ma a preoccuparsi del ‘peso’ della neo formazione sono anche gli stessi dirigenti azzurri. In molti infatti si chiedono quali e quanti posti saranno assegnati alla cosiddetta Quarta Gamba e soprattutto se saranno tutti nella quota dei seggi assegnata a Forza Italia. La richiesta degli azzurri infatti è che i posti vengano suddivisi tra tutti i partiti.

Anzi a sentire il Cavaliere e anche la leader di Fdi Meloni le assegnazioni vanno fatte a seconda del ‘peso’ che si ha nei sondaggi: “Io avrei voluto le primarie – spiega in un’intervista al Corriere- ma e’ troppo tardi ormai. Quindi facciamo la cosa piu’ semplice: prendiamo tutti i sondaggi di tutti gli istituti pubblicati nell’ultimo mese e facciamo una media. Credo sia una soluzione equa”.

(Di Yasmin Inangiray/ANSA)