Elezioni: lo stato dell’arte di candidati e simboli

Affissioni con le liste elettorali. (Foto archivio)
Affissioni con le liste elettorali. (Foto archivio)
4 marzo data voto

 

ROMA. – La macchina si è messa in moto. I partiti hanno tempo fino al 31 gennaio per presentare le candidature alle elezioni di marzo. Gli altri devono raccogliere 400 firme per collegio plurinominale, pari a 25mila firme in tutta Italia. Per entrare in Parlamento bisogna superare lo sbarramento del tre per cento o vincere in un collegio uninominale.

CENTROSINISTRA

PD: Matteo Renzi e Paolo Gentiloni sono i capofila della corsa elettorale del Pd. Renzi si dovrebbe presentare in un collegio uninominale in Toscana, Gentiloni a Roma o Torino. Un collegio uninominale (forse a Firenze) è in vista anche per Maria Elena Boschi. Tra i nomi nuovi, l’avvocatessa aggredita con l’acido Lucia Annibali, il virologo Roberto Burioni, l’ex allenatore della nazionale di pallavolo Mauro Berruto. Chi non rivedremo in Parlamento sono Rosy Bindi e la ministra Anna Finocchiaro, che hanno deciso di non ricandidarsi.

INSIEME: nasce dall’unione di tre raggruppamenti: il Psi di Nencini, i Verdi di Angelo Bonelli e una pattuglia di prodiani guidata da Giulio Santaga. Nel simbolo in origine c’era l’Ulivo, ma Prodi non ha gradito e ora sono rimaste solo alcune foglioline.

CIVICA POPOLARE: la neonata formazione dei centristi restati fedeli al Pd è guidata dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. In Emilia sarà candidato Pier Ferdinando Casini. Angelino Alfano sostiene l’operazione ma non si candiderà. Il simbolo dovrebbe essere quello della Margherita trentina, con qualche petalo in meno rispetto alla Margherita di Rutelli (su cui c’è il suo veto).

+EUROPA: Il ritorno dei radicali in Parlamento è affidata a questa lista guidata da Emma Bonino. Al suo interno l’ex Dc Bruno Tabacci: grazie al suo Centro Democratico già presente in Parlamento non dovranno raccogliere le firme. Tra i candidati il segretario Riccardo Magi e il sottosegretario Benedetto Della Vedova.

CENTRO DESTRA

FORZA ITALIA: Il partito di Silvio Berlusconi non potrà candidare il suo leader. Effetto della legge Severino che dopo la condanna per frode fiscale vieta a Berlusconi di tornare in Parlamento. Tra le new entry si parla dell’ex ad del Milan Adriano Galliani e dei giornalisti Alessandro Sallusti Clemente Mimun.

FDI: Sulla scheda ci sarà di nuovo il tricolore dei Fratelli d’Italia. Insieme alla leader Giorgia Meloni due donne simbolo della destra: Daniela Santanché e Isabella Rauti.

LEGA: la novità più grande è la scomparsa della parola Nord dal simbolo. La Lega si Matteo Salvini vuole sfondare in tutta la penisola. In forse la presenza di Umberto Bossi. Alleati,gli ex An Gianni Alemanno e Francesco Storace.

NOI CON L’ITALIA: la “quarta gamba ” del centrodestra mette insieme i centristi fedeli a Berlusconi. Ci saranno Raffaele Fitto, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa e Enrico Zanetti, detentore del simbolo di Scelta Civica.

RINASCIMENTO: la lista dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi e dell’ex ministro Giulio Tremonti è una delle novità delle elezioni. Nel simbolo il tocco michelangiolesco tra la mano di Dio e quella di Adamo.

M5S

M5S: il simbolo resta quello ideato da Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Sulle candidature decideranno le parlamentarie a metà gennaio. Per la prima volta porte aperte ai non iscritti e anche ai giornalisti: ci saranno Gianluigi Paragone (La gabbia) Emilio Carelli (ex Mediaset e Tg di Sky), la “iena” Dino Giarrusso. E poi il capitano Gregorio De Falco (quello che mise in riga Schettino) e il segretario dell’Adusbef Elio Lannutti.

SINISTRA

LIBERI E UGUALI: i pezzi da 90 della lista della sinistra sono i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso. Simbolo tutto in rosso. In lista ci saranno Pier Luigi Bersani in Emilia e Massimo D’Alema in Puglia.

PRC: l’ex partito di Fausto Bertinotti sarà in lizza, ma le chance di superare la soglia del tre per cento sono poche. Lo guida il nuovo segretario Maurizio Acerbo.

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