Deficit scende, Istat non conta i salvataggi delle banche

Banche venete
Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banco
Banche venete
Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banco

 

ROMA. – Il deficit migliora nel 2017, come previsto. Nei primi nove mesi dell’anno si è assestato al 2,3% del Pil, in miglioramento di 0,2 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando il livello più basso degli ultimi dieci anni. Un valore giudicato all’unanimità incoraggiante e che pone più a portata di mano l’obiettivo di fine anno fissato nella Nota di aggiornamento del Def dello scorso settembre al 2,1%.

Nel calcolo dell’indebitamento netto, l’Istat non ha tenuto conto, come del resto il governo, degli interventi finanziari per il salvataggio delle banche. Complessivamente, il fondo creato dall’esecutivo è pari a 20 miliardi. Ne sono stati utilizzati poco più di 10, prima per le due banche venete e poi per Monte dei Paschi. Il peso è stato avvertito sul fabbisogno, peggiorato nel 2017 di oltre 5 miliardi di euro, e, secondo il Ministero dell’Economia, si sentirà sul debito, ma non sul deficit, su cui non inciderà.

Negli ultimi dati l’Istat ha sostanzialmente condiviso questa impostazione ma si è mostrato più prudente: la scelta, spiega l’Istituto, è infatti stata per ora quella di non tenerne conto, in attesa che sia Eurostat ad esprimere il suo parere. Il dato positivo riguarda però anche la pressione fiscale.

Nel terzo trimestre del 2017 è scesa al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un valore che non si vedeva dal 2011. Anche il dato relativo ai primi nove mesi del 2017, pari al 40,2%, è il più contenuto da sei anni. Numeri che dimostrano come il Paese sia sulla “strada giusta”, secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e che lanciano l’assist al segretario del Pd, Matteo Renzi: “In cinque anni le tasse sono scese di due punti. Per i prossimi cinque anni – scrive su Twitter impegnato ormai pienamente in campagna elettorale – dobbiamo farne altri due”.