Renzi attacca Berlusconi e Grillo sul fisco e stringe il nodo liste

Foto Roberto Monaldo / LaPresseI Nella foto Matteo Renzi, sullo schermo, Silvio Berlusconi
Nella foto Matteo Renzi, sullo schermo, Silvio Berlusconi. (Foto Roberto Monaldo / LaPresse) 

 

ROMA. – Il Pd ha le carte in regola per mettere “la lotta all’evasione al centro della prossima campagna elettorale. Berlusconi e Grillo, invece, hanno da sempre un rapporto complicato con questo tema”. Il segretario Pd Matteo Renzi, punzecchia i prossimi competitor nella sfida elettorale, nel giorno in cui, chiuso nel suo ufficio al Nazareno, ha cominciato a incontrare i segretari regionali dem, per risolvere il complicato rebus delle candidature.

Una prima fase di “ascolto e di riflessione”, come informa una nota del partito, che si concluderà domani. Un lavoro che ha al centro un solo obiettivo: rendere il Pd competitivo nel maggior numero di collegi con i candidati più idonei, con le migliori chances di successo. E per questo, soprattutto al nord, servono candidati forti.

L’incertezza ancora domina incontrastata, tuttavia una prima mappa comincia ad emergere: in Piemonte oltre all’ex sindaco di Torino Piero Fassino, in lizza anche il premier Paolo Gentiloni che dovrebbe correre anche a Roma 1. In Campania il segretario regionale Assunta Tartaglione ha fatto le sue proposte che ora saranno oggetto di un’istruttoria: nella lista, a quanto si apprende, ci sono i parlamentari uscenti – tranne Salvatore Piccolo, che ha deciso di non ricandidarsi – e anche Piero De Luca, figlio del governatore della Campania, che sarà candidato a Salerno.

Tra i candidati presentati anche alcuni consiglieri regionali, oltre a Franco Alfieri, capo della segreteria di Vincenzo De Luca, l’uomo del celebre caso delle “fritture di pesce”. Domani, invece, occhi puntati su Paolo Siani, pediatra e fratello del giornalista Giancarlo ucciso dalla camorra, che incontrerà Renzi per poi decidere sulla proposta di candidatura da outsider come il ‘medico dei vaccini’ Burioni.

Poco invece trapela dall’incontro con il segretario toscano, il renzianissimo Dario Parrini, sulle candidature in Toscana dove correrà tutto il giglio magico, da Renzi stesso a Luca Lotti a Maria Elena Boschi fino al tesoriere Francesco Bonifazi. Intanto, al lavoro sulle liste anche Liberi e Uguali: il governatore Enrico Rossi torna a ribadire che non si candiderà e lascia intendere una corsa toscana per Roberto Speranza, l’ex capogruppo del Pd ora in Leu.

Sempre Rossi spiega che l’ex premier Massimo D’Alema si candiderà in un solo collegio tra i più difficili in Puglia, senza alcun paracadute nel proporzionale. Sempre all’interno di LeU, in Campania Arturo Scotto chiama il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris: “Ho sempre pensato che il sindaco di una grande città non possa stare fuori dalle elezioni politiche. Non sono le elezioni del comitato di quartiere”.

Tutto ciò mentre il leader Pietro Grasso risponde a Matteo Renzi spiegando che Leu non tradirà i suoi valori e che La Lega di Salvini è stata il Pd aiutarla con la vicenda dello Ius Soli. Il presidente del Senato respinge inoltre le critiche sui soldi che dovrebbe ancora dare al Pd spiegando che l’indennità di parlamentare per la quale si prelevano questi soldi se la era “tagliata”.

(di Marcello Campo/Ansa)

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