Il cinguettio di Dante Alighieri

 

Ormai da qualche giorno su Twitter gira, e si moltiplica, un’iniziativa tanto inattesa quanto positiva. Pablo Maurette, un argentino di 39 anni docente di Letteratura Comparata presso l’Universita’ di Chicago
Pablo Maurette, un argentino di 39 anni docente di Letteratura Comparata presso l’Università di Chicago,ha lanciato in lingua spagnola  l’hashtag #Dante2018 con l’obiettivo di far conoscere la Divina Commedia.

BUENOS AIRES – Qualche volta le reti sociali fanno dei brutti scherzi, ma spesso sono uno strumento insostituibile, tra l’altro, anche nell’impegnativo fronte della cultura.

Ormai da qualche giorno su Twitter gira, e si moltiplica, un’iniziativa tanto inattesa quanto positiva. Pablo Maurette, un argentino di 39 anni docente di Letteratura Comparata presso l’Università di Chicago, ha infatti lanciato in lingua spagnola l’hashtag #Dante2018 con l’obiettivo di far conoscere, non solo in America Latina o in Spagna, la Divina Commedia.

Maurette ha articolato la sua idea in questo modo: dal 1/o gennaio mette in rete un canto al giorno, per un totale di cento giorni, tanti quanti i canti della Commedia.

   La potenza di fuoco di Twitter è stata così messa a braccetto con la letteratura del 1.300: una combinazione rivelatasi esplosiva visto che il hashtag creato da Maurette è diventato un ‘boom’, come si diceva fino a qualche anno fa, e cioè ‘trending topic’ come si dice invece oggi nell’era delle ‘redes sociales’.

   Maurette non nasconde la propria soddisfazione per il successo riscosso dall’idea.

   I suoi consigli per poter sfruttare al massimo l’hashtag dantesco sono quelli di leggere con attenzione non solo i canti della Divina Commedia ma anche alcuni dei tanti tweet scritti a corredo dei mille commenti, analisi o semplici dichiarazioni riguardanti l’universo Alighieri: “quelli dei ‘dantisti’ o di chi è un esperto dell’opera, ma anche quelli di chi non sa nulla nè dell’autore nè della Divina Commedia”.

   E in effetti, scorrendo i cinguettii di questi ultimi giorni spesso i tweet più curiosi e originali sono stati lanciati da illustri anonimi. Se il divertimento è quindi garantito, più difficile è capire quale siano le ragioni profonde dell’interesse con il quale è stato accolto il progetto.

   Nel tentativo di trovare una risposta, si può provare a dare la parola a un connazionale di Maurette, Jorge Luis Borges, che di letteratura se ne intende e che aveva un’ammirazione assoluta per Dante.

   Borges lesse per la prima volta la Divina Commedia, come lui stesso raccontò, durante i viaggi che faceva in tram tra la sua abitazione e la sede della biblioteca del quartiere di Almagro, a Buenos Aires, dove lavorò negli anni ‘50.

   “Durante quei silenziosi e lenti percorsi ho letto i tre libri dell’opera di Dante.. la verità è che non conosco l’italiano, non so altro italiano che quello che mi ha insegnato Dante e quello che mi ha insegnato Ariosto”, affermava l’autore di L’Aleph, che aveva definito la Divina Commedia nel seguente modo: “il miglior libro della letteratura”.

   Sarà questo quindi il segreto del successo dell’iniziativa di Maurette? Almeno in parte sicuramente sì, ma non basta per spiegare del tutto le ragioni per le quali nel cuore dell’estate argentina sia esploso il fenomeno #Dante2018: sicuramente c’è dell’altro, forse il fascino e le potenzialità delle reti sociali intrecciati all’amore per i libri e a un’opera ‘’perfetta’’.

   E d’altra parte, sottolinea lo studioso argentino, avvicinarsi alla Commedia non è difficile: “per poter partecipare a #Dante2018 basta averne una copia, dedicare alla lettura un po’ di tempo tutti i giorni, twittare e ‘lasciar ogni speranza…’”.-  

Martino Rigacci