Caracas. – L’aumento del costo del dollaro è incontrollabile. E purtroppo, le previsioni non sono allettanti. Di certo si sa che gli sbalzi del biglietto verde incidono negativamente sul carovita. In queste condizioni, l’iperinflazione non si fermerà e le conseguenze le pagherà la popolazione, specialmente quella non sussidiata. Ma anche i venezuelani che ricevono aiuto dallo stato sentiranno gli effetti negativi.
Il principale indicatore del cosiddetto dollaro parallelo ha segnato ieri un nuovo record. La variazione del tasso di cambio è già un + 68% da inizio anno. Mentre la svalutazione del Bolivar è del 40%.
A fine 2017, cioè un mese fa su per giù, si poteva comperare un dollaro con una sola banconota in bolivares, di quelle con il valore più alto. E ora, invece, ce ne vogliono ben due.
Se andiamo indietro di un anno, a gennaio 2017, con due banconote da 2.000 bolivares si poteva avere un dollaro. Adesso, però, soltanto un anno dopo, sono necessarie 100 banconote. Una svalutazione di quasi il 100%.
L’aumento e la scarsità di valuta non si fermano
Stando ai tweet di Asdrubal Oliveros, la mancanza di valuta estera (dollari) e la stampa incessante di bolivares “senza controllo” risultano in quanto sta accadendo: un aumento del “biglietto verde” che non si può controllare.
Oliveros ribadisce che il paese non ha dollari (tranne il settore pubblico), perciò è ovvio che il mercato nero prosperi. L’economista insiste che il problema non si vuole affrontare di sana pianta e meno si vogliono riconoscere le cause.
Tra il 18 di gennaio del 2017 e ieri, cioè nell’arco di un anno, il valore della banconota USA è aumentato del 5.320%. E non si fermerà, stando alle previsioni di alcuni economisti che credono che la corsa del dollaro non si è ancora conclusa.
Secondo Ecoanalitica, per la fine del 2018 il valore del $ parallelo potrebbe oltrepassare il 4000%.
Pil, iperinflazione e carovita
Tutti sperano che queste non siano le previsioni per quest’anno. Ma la realtà è un’altra. Il Pil del paese ha subito una contrazione notevole nel 2017, si specula che abbia superato il 10%. La scarsità che tocca anche la valuta estera frena la poca produzione nel paese. L’iperinflazione non si fermerà.
Purtroppo inciderà pesantemente sul carrello della spesa. Il cibo ormai non è a portata di tutti e le medicine quando si trovano sono inaccessibili per la maggior parte del popolo. Insufficienza e aumento sfrenato del valore della moneta estera porteranno più scarsità di alimenti e medicine. Ormai è il gatto che si morde la coda.
Quindi, per il bene del paese e dei venezuelani, un cambio di rotta nella politica economica è indispensabile.