Giorno Memoria: Bruno Segre, Shoah non è finita

(ANSA) – ASCOLI PICENO, 20 GEN – “Il Giorno della Memoria è particolarmente difficile da celebrare perché o vale per i giovani che devono rendersi conto di una pagina fondamentale della storia d’Europa del secolo scorso, oppure non vale nulla. Per questo io non credo alle celebrazioni che si limitino a dire che queste cose non devono accadere mai più, perché è un discorso che non porta da nessuna parte”. Lo ha detto lo studioso di storia e cultura ebraica Bruno Segre, 87 anni, che oggi ad Ascoli Piceno ha incontrato gli studenti del liceo classico ‘Stabili’, lo stesso da lui frequentato nel 1943, quando si rifugiò nella città marchigiana, con la madre e la sorella, e dove riprese gli studi dopo la guerra. Segre, che fu ospitato da un ciabattino anarchico ascolano, non considera finita la Shoah: “E’ un genocidio che è ancora in corso oggi, purtroppo. Ci sono situazioni in cui intere popolazioni vengono sacrificate, mandate in tutti i continenti”.