UE conferma sanzioni a funzionari venezuelani

La Unión Europea (UE) condenó la expulsión del embajador de España en Venezuela, Jesús Silva Fernández.
La Unión Europea (UE) condenó la expulsión del embajador de España en Venezuela, Jesús Silva Fernández.

 

Anche l’Europa segue le orme degli USA e Canada
Anche l’Europa segue le orme degli USA e Canada

Bruxelles. – La politica delle sanzioni individuali non si ferma. Anche l’Europa segue le orme degli USA e Canada. Sette alti funzionari venezuelani del governo Maduro sono stati sanzionati dalla UE.

La lista di sanzionati comprende i nomi di Diosdado Cabello, vicepresidente del PSUV; Maikel Moreno, presidente del Tribunale Supremo di Giustizia; Néstor Reverol, il ministro degli Interni e Giustizia; Gustavo Enrique González, il capo del servizio di intelligenza; Tibisay Lucena, il presidente del Consiglio Nazionale; il Procuratore Generale Tarek William Saab, e l’ex comandante della Guardia Nacional Bolivariana, Antonio José Benavides.

L’obiettivo delle sanzioni UE imposte ai sette funzionari è quello di contribuire alla pressione internazionale sul governo di Nicolás Maduro. Misure prese, soprattutto, per gli atti di repressione accaduti recentemente e la repressione che continuamente minaccia sia l’opposizione politica che la dissidenza venezuelana.

Le sanzioni sono state accordate dagli ambasciatori dell’Unione Europea e dovrebbero essere oggi avallate dai rispettivi Ministri Degli Esteri riuniti a Bruxelles. E riguardano il congelamento degli attivi, che potrebbero avere i sette funzionari in territorio europeo, ma toccano anche il libero transito di queste persone dentro la Comunità, visto che un’altra misura è la proibizione di entrata alla UE.

Quindi, queste sanzioni si sommano a quelle già decretate lo scorso novembre quando si era stabilito l’embargo di armi e materiale suscettibile di essere utilizzato per la repressione dentro il paese.

Tuttavia la repressione del governo di Maduro non sembrerebbe l’unico motivo delle nuove sanzioni. Almeno per il ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis.

Le sanzioni potrebbero appoggiare il negoziato

Dastis ha sottolineato che le misure punitive accordate contro i sette funzionari venezuelani sono state prese non soltanto per i fatti di repressione ma anche perché potrebbero servire per dare una spinta al negoziato.

Lo spagnolo chiarisce, però, che la decisione di prendere le sanzioni può essere cambiata o sospesa. Dunque sarebbe una questione reversibile. Ma aggiunge che le sanzioni potrebbero essere tolte solamente se si raggiungessero progressi nel negoziato tra governo e d’opposizione.

Perciò, pare che le misure punitive siano considerate degli “incentivi” per spingere il conseguimento di un accordo tra le parti.

Ma Dastis ha riconosciuto che finora non ci sono stati sviluppi riguardo il processo di negoziato.