Rajoy: “Le dicerie di Maduro non m’interessano”

Il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy

 

Il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy
Il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy

CARACAS – A Mariano Rajoy, capo del governo spagnolo, non importano un granché le critiche proferite de Nicolás Maduro riguardo ilsuo governo.Piuttosto, gli sta più a cuore difendere i diritti umani del popolo venezuelano.

Questa è la posizione del presidente spagnolo che non ha risposto alle provocazioni di Maduro il quale ha descritto il governo spagnolo come “corrotto, razzista e colonialista.” E se non fosse sufficiente, Maduro ha sfidato Rajoy dicendogli di “mettersi su quattro zampe perché quello che viene è botte.” Una minaccia da statista, senza dubbio.

La rabbia di Maduro viene dal fatto che la Spagna ha appoggiato senza indugi le sanzioni europee ai sette funzionari venezuelani. Tra questi Diosdado Cabello, Maikel Moreno e Padrino López.

E non è la prima volta che ci sono screzi e dicerie verso gli spagnoli. Tant’è così che in varie occasioni l’ambasciatore spagnolo in Caracas è stato richiamato in patria, mentre quello venezuelano in Spagna è stato convocato dal Ministero degli Esteri spagnolo.

Il governo spagnolo appoggia apertamente l’opposizione venezuelana e perciò è stato leader nella decisione di applicare misure punitive. E Rajoy non lo nega, anzi, crede che il governo di Maduro si meriti le sanzioni visto il modo come intende la democrazia.

Lo spagnolo considera sensato e ragionevole che la Spagna favorisca la lotta contro il regime instaurato in Venezuela, perché “bisogna aiutare i venezuelani bistrattati da quanto sta accadendo sotto la responsabilità del governo di Maduro.”

Molti dei venezuelani che stanno praticamente scappando dal paese si sono recati in Spagna dove hanno chiesto asilo politico. Difatti, è il paese europeo con la maggior quantità di petizioni.

“L’unico mio desiderio è che ritorni in Venezuela la democrazia, la libertà e i diritti umani, Voglio per i venezuelani esattamente quello che voglio per gli spagnoli.” Ha detto Rajoy e ha aggiunto che “è un nostro obbligo difendere i venezuelani per ragioni storiche, del presente e del futuro.”

E la difesa del popolo passa dalla difesa della democrazia. L’Europa sta opinando anche sulle elezioni che Maduro vuole anticipare ad aprile. E la spagnola Beatriz Becerra è la portavoce.

Europa deve esigere elezioni pulite

L’eurodeputata Beatriz Becerra ha dichiarato che il governo venezuelano vuole legittimarsi nuovamente. Convocare elezioni presidenziali quando fuori dal paese ci sono 4 milioni di venezuelani e dentro c’è un Consiglio Nazionale Elettorale manipolato da interessi governativi, è una strategia per rimanere al potere.

Il chiamato ad elezioni presidenziali fatto dalla ANC, è stato rifiutato da entità internazionali come il Gruppo di Lima e l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani).

“Senza osservatori internazionali imparziali e con il medesimo CNE messo più volte in discussione, si lascia il paese nella stessa situazione in cui si trova” ha ribadito la Becerra.

Il Messico si ritira

Allora, richiesta di elezioni pulite da parte dell’Europa, ma da questa parte del mare, intanto si è ritirato dal tavolo di negoziato il cancelliere messicano Luis Videgaray dopo avere saputo sulla convocazione adelezioni. Videgara ha assicurato, comunque, che il Messico lavorerà affinché in Venezuela si restauri la democrazia per la via politica e secondo la decisione che prendano i venezuelani. Una decisione, purtroppo, che senza le dovute garanzie richieste dall’opposizione,  servirà soltanto per rilegittimare il governo.

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