Mattarella e le leggi razziali: “Una macchia indelebile”

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la senatrice Liliana Segre. (UFFICIO STAMPA QUIRINALE - PAOLO GIANDOTTI )
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la senatrice Liliana Segre. ANSA/ UFFICIO STAMPA QUIRINALE – PAOLO GIANDOTTI

 

ROMA. – “Il cammino dell’umanità è purtroppo costellato da stragi, uccisioni, genocidi. Tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale, resta unica nella storia d’Europa”.

Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale. In prima fila alla cerimonia c’erano sono, tra gli altri, Pietro Grasso, Laura Boldrini, Roberta Pinotti, Angelino Alfano, Valeria Fedeli, Maria Elena Boschi, Virginia Raggi, Riccardo Di Segni. La cerimonia era condotta dagli attori Remo Girone e Victoria Zinny.

“Le leggi razziali rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagine infamante della nostra storia”. Lo afferma il capo dello Stato, Sergio Mattarella, intervenendo alla celebrazione ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale. Con quelle leggi, prosegue Mattarella, “si rivela al massimo grado il carattere disumano e il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale”.

“Sentir dire che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra”, è un affermazione “gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione”. “Razzismo e guerra – aggiunge Mattarella – non furono deviazioni o episodi rispetto al modo di pensare” del fascismo “ma diretta e inevitabile conseguenza”.

“Ci sono certi cancelli e certi fili spinati che la mente e il cuore non possono più superare, da cui non si può più uscire ed entrare…”. Sono le parole semplici e strazianti con cui la senatrice Liliana Segre ha risposto a una bambina che le chiedeva come mai non fosse più voluta tornare nel campo di concentramento in cui è stata internata.

“Non posso dimenticare la notte del 2 agosto 1944…”. Comincia così la risposta del sopravvissuto Piero Terracina a Gennaro Spinelli, rappresentante della comunità rom, sinti e camminanti, che ringrazia il presidente Mattarella di essere stato invitato per la prima volta alla cerimonia.

“Noi – spiega commosso – eravamo nel campo della morte e ogni giorno, ogni notte eravamo sottoposti ad atroci selezioni. Chi andava a destra finiva nel forno crematorio. Ne ho superate tante e solo per puro caso. Vicino a noi c’era il campo dei sinti rom: loro avevano ancora i bambini, i capelli, i loro vestiti. Pensavamo si sarebbero salvati e sarebbero tornati liberi per il mondo come erano sempre stati. Una notte piombarono le SS e noi tememmo che ci avrebbero sterminato tutti. Invece andarono da loro… La mattina oltre il filo spinato c’era solo un agghiacciante silenzio. Il fumo nero dei forni crematori ci disse il resto. In una notte li sterminarono tutti quanti. Ho visto tante cose terribili, ma non posso dimenticare la notte atroce dello sterminio degli zingari”.

“Non dobbiamo pensare di essere distanti da quella furia dissennata che ha permesso a degli esseri umani di costruire una fabbrica della morte per altri esseri umani”, quell’odio “è replicabile” e “gli unici vaccini in grado di contrastarlo sono la conoscenza, la cultura e l’educazione che superano paure e timori, combattono discriminazioni, sopraffazione e violenza”. Lo ha sottolineato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nel suo intervento alla celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale.

Esprimendo gratitudine al presidente Mattarella per la scelta di nominare Senatrice a vita Liliana Segre ( “ha un grande valore educativo, proprio in quest’anno in cui ricorre l’80esimo anniversario dalla emanazione delle leggi razziali”), la ministra ha ribadito che la scuola è il luogo in cui si educano studentesse e studenti “alla cittadinanza attiva, al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti, all’accoglienza e all’inclusione della diversità”.

“E’ un anno nel quale sarà ancora più importante l’impegno di tutte le istituzioni e di tutti i cittadini nel ricordare quello che è stato. Continuiamo quotidianamente questa battaglia per mantenere salda la memoria che costituisce una radice profonda in ognuno di noi e che ci deve aiutare a costruire un futuro migliore” spiega la sindaca Virginia Raggi.

“Il comune di Roma – ha ribadito la sindaca – lo fa attraverso i viaggi della memoria, attraverso un progetto che abbiamo voluto avviare lo scorso anno che si chiama Memoria genera futuro, attraverso Testimoni dei testimoni con cui chiediamo ai ragazzi di tramandare l’orrore che è stato. Adesso un ulteriore elemento concreto è l’avvio delle procedure per la cancellazione delle strade e delle piazze che nel tempo sono state intitolate da alcune persone che sottoscrissero il manifesto della razza”.

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