Anche a Davos il mantra di Trump: “America first”

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DAVOS: Stritolando, come è sua consuetudine, ogni regola di diplomazia, Trump è arrivato a Davos con il suo mantra “America first”. Ma poi ha aggiunto “prima ma non sola”. Le alleanze che insegue sono tattiche e legate ad interessi del momento. Non ha intenzione di compromettersi più di tanto con nessuno e non rispetta gli accordi presi all’interno di organismi internazionali come l’ONU o la NATO.

È quanto dimostra il suo incontro con Teresa May con la quale ha stretto un rapporto commerciale bilaterale senza prendere in nessun conto i desiderata del fronte multilaterale sostenuto da Germania, Francia e Italia.

In perfetta sintonia con Benjamin Netanyahu, Trump mira a tornare a casa con risultati concreti. E sul fronte palestinese è deciso ad entrare nel conflitto a gamba tesa, minacciando i palestinesi di tagliare i fondi per l’aiuto internazionale di cui si beneficia soprattutto la popolazione della striscia di Gaza.

Trump ha dimostrato il suo pragmatismo anche nel corso delle sue riunioni con importanti imprenditori ai quali ha parlato con orgoglio del suo successo sul fronte dell’economia.