I tifosi italo-venezuelani fanno gli auguri a Buffon

Buffon

CARACAS – Era il 19 novembre del 1995. Al Tardini si giocava Parma-Milan. Bucci che non ce la fa e Scala che si affida a un giovane ragazzo sedicenne. Ricordo ancora le immagini trasmesse da Venezolana de Televisión ed i commenti dei cari amici e colleghi Pedro Zarraga e l’italo-venezuelano Sergio Biferi. Quell’adolescente di nome Gianluigi Buffon con le sue parate incredibili e personalità da fenomeno incantò tutti non solo in Italia, ma anche in tutti gli angoli del mondo. Qui in Venezuela se n’è parlò tanto nei bar, nel Centro Italiano Venezuelano, la scuola Agostino Codazzi e tutti i punti di ritrovo della nostra collettività.  Domenica questo fenomeno della palla a chiazze ha festeggiato 40 anni. Abbiamo chiesto a diversi italo-venezuelani il loro parere sul campione della nazionale italiana e Juventus.

Iniziando con Biferi che ci dice: “La legenda di Buffon non solo va incorniciata per i trofei vinti, ma anche per il suo comportamento dentro e fuori dal campo. É un modello a seguire! Su questo aspetto é molto simile ad un altro inmortale del calcio: il grande Dino Zoff, un signore. Quel 19 novembre del 1995, quando Buffon esordiva in Serie A potevamo presagire il futuro di questo giovane talento. Le sue doti, la sua freddezza, instinto, concentrazione e professionalità ad appena 17 anni erano soprendenti e ti facevano capire che il meglio doveva ancora arrivare. Questo lo ha dimostrato con il trascorrere degli anni” – spiega la voce della Serie A negli anni ’90, aggiungendo –

Quando Buffon dava i primi passi nel mondo del pallone nelle scuole calcio di Canaletto Sepor a La Spezia e Perticata a Carrara hanno vuluto approfittare della sua altezza, 1,92 metri, allora giocava in attacco ed il quel ruolo é approdato al Parma quando aveva 13 anni. Mesi dopo per circostanze del destino ha giocato in porta a causa degli infortuni dei portieri. Da quel momento nessuno lo ha tolto da quel ruolo. Indipendentemente se si ritirerà o no al termine della stagione, l’importante é che Buffon si manterrà vincolato al mondo del calcio. Il suo esempio sarà sempre presente. La Juventus attende la sua decisione con le braccia aperte”.

 

Il video di Sergio Biferi, 90º minuto

 

Dal canto suo Filippo Cantelmo confessa: “Sono cresciuto guardando le gesta di Gigi. Ho gioito per le vittorie di Buffon, come l’indimenticabile notte di Berlino che ci ha regalato il quarto titolo mondiale. Ho sofferto per le sconfitte di Buffon, le finali di quella Champions League tanto rincorsa. Spero che tu riesca a raggiungere quella meta di alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Non posso che dire auguri legenda del calcio”.

Mentre Giuseppe Zaccaro ricorda il portiere bianconero nel seguente modo: “Buffon è l’esempio di come un campione sia riconosciuto tale in tutto il mondo pur senza aver vinto una Champions League, ancora! Ha ancora tempo per farlo. Ci sono giocatori che hanno fatto il triplete ma non li ricorda più nessuno. Grazie campione, sei il numero 1 dei numeri 1”.

Nel palmares di Buffon a livello di club troviamo: Sudetto (8 +1 revocato tutti con la Juve. Condivide il record con Giovanni Ferrari, Giuseppe Furino e Virginio Rosetta), Coppa Italia (4: 1 con il Parma e 3 con i bianconeri), Supercoppa Italiana (6: 1 con i ducali e 5 con la vecchia signora. Qui condivide un record con l’interista Dejan Stankovic), Coppa Uefa (1 con il Parma). Mentre con la nazionale ha vinto il campionato del mondo nell’edizione Germania 2006. A questo vanno aggiunti il Campionato Europeo Under 21 (1996) ed i Giochi del Mediterrano (1997).

Anche Giovanna Schirillo ha parole d’elogio per l’estremo difensore. “Buffon é il numero uno assoluto. Meritava almeno un Pallone d’oro, l’ha sfiorato nell’edizione del 2006, poi vinto da Cannavaro e l’anno scorso se la Juve avresse vinto la Champions. Sono sicura che se i bianconeri battevano il Real Madrid il Pallone d’Oro era suo. Nel prestigioso palmares di Gigi gli manca anche, appunto, la coppa dalle grandi orecchie. Ma non per questo non è il migliore al mondo, e forse non esagero dire, anche di tutti i tempi. AUGURONI GIGI”.

Daniel Stifano ci dice: “La sua grandeza ed immortalità, sta nel fatto che ogni bimbo che metterà i guantoni e farà una gran parata sarà sempre ‘come Buffon’, come succede a me quando gioco con gli amici e a tanti altri come me. Auguri fenomeno!”.

Mariano Moscaritolo ricorda il portiere nel seguente modo: “Buffon sono i pugni chiusi che si girano verso la Curva quando segna la Juve, la mano che toglie le ragnatele dalla porta, la voce che dentro lo spogliatoio só che dirà la parola giusta, la testa che auguro di avere a ogni futuro Capitano della mia amata Juve. Tanti auguri Gigi!”

Con la nazionale maggiore, Gianluigi Buffon fa il suo esordio il 29 ottobre 1997, a 19 anni, subentrando all’infortunato Gianluca Pagliuca nell’andata degli spareggi per la qualificazione alla Coppa del Mondo di Francia 1998 contro la Russia nell’innevata Mosca. Indimenticabile la sua parata straordinaria su Dmitri Alenichev.

 

Con gli azzurri nei Mondiali del 2006 vinti dall’Italia in Germania, Buffon subisce appena due reti: un autogol (contro gli Usa) e un rigore (in finale). Tra le sue parate più belle quella su Lukas Podolski in semifinale contro i padroni di casa e quella su Zinedine Zidane in finale.

La zuccata di Zidane viene ricordata da Antonietta Palumbo: “Quell’immagine va dedicata a tutti quei tifosi anti-juve che continuamente parlano male di lui e dei bianconeri. Nel tentativo vano di offuscarne la Leggenda, ma sono sicura che quel giorno dopo questa parata si sgolarono per esultare. Questa é una grandissima ingraditudine dei tifosi”.

Il campione nato a Massa Carrara disputa un altro torneo strepitoso ad EURO 2012, guidando da capitano l’Italia fino alla finale persa per 4-0 contro la Spagna a Kiev. Buffon e l’Italia si rifaranno ad EURO 2016 sconfiggono la bestia nera Spagna agli ottavi di finale ma perdono ai rigori contro la Germania nei quarti di finale.

Ai Mondiali disputati in Brasile nel 2014 diventa il terzo giocatore ad aver disputato 5 edizioni dei Mondiali, come il messicano Antonio Carbajal e il tedesco Lothar Matthaus. Se non ci fosse stata la mancata qualificazione per Russia 2018, Buffon sarebbe entrato nella storia come l’unico giocatore ad aver partecipato a 6 mondiali.

Sempre con la maglia azzurra, dopo aver superato il record di 137 presenze di Fabio Cannavaro nel 2013, ha raggiunto le 168 presenze, eguagliando lo spagnolo Iker Casillas per quanto riguarda i giocatori europei più presenti in nazionale.

“Insieme a Dino Zoff è l’unico che mi ha fatto amare la Juve e il calcio” ci dice Carmine Piccolo. Dal canto Giovanni Pezzano: “In questo periodo in cui il calcio é solo marketing Buffon é uno dei pochi giocatori bandiera, capitano e leggenda. Ricordo quando ci fu calciopoli e la Juve mandata in B lui volle restare con i bianconeri. Non posso che dire tanti auguri al miglior portiere di sempre!”

Sono tanti i record in possesso di Buffon, ma ci sono ancora altri che potrebbe battere a futuro. Uno di questi quello di presenze in Serie A con 629, è ad appena 18 dal primato di Paolo Maldini che é a quota 647. Putroppo per Buffon, nell’attuale campionato sono rimaste solamente 16 partite. Mentre con la maglia azzurra é 9 presenze dal record mondiale di 184 dell’egiziano Ahmed Hassan.

In questa stagione potrebbe vincere un settimo scudetto consecutivo senza precedenti nel calcio italiano, e superare il record di scudetti vinti da un singolo giocatore. Attualmente con 8 condivide il primato con Giovanni Ferrari, Giuseppe Furino e Virginio Rosetta.

 

 

Infine, Jorge D’Angelo: “Buffon é uno dei miei idoli in assoluto nel mondo del calcio. Penso che é e sarà il miglior portiere della storia. Sono fiero che abbia indossato le maglie della nazionale e della mia Juventus. Dai tempi del Parma si vedeva che Giggi avrebbe sfondato in quel ruolo e che sarebbe diventato uno dei riferimenti”.

D’Angelo continua il suo commento dicendoci: “L’unico rammarico é che non abbia vinto una Champions League e ne ha perse tre. Ma non per colpa sua. Senza dimenticarci della finale di Euro 2012 contro la Spagna. Io spero che quest’anno o il prossimo, se decide di continuare, riesca a vincerla. Un giocatore come lui dovrebbe essere eterno e si merita di alzare un giorno la coppa delle grandi orecchi. Lui dovrebbe avere più Champions di Messi e Cristiano Ronaldo. Ma i portieri non fanno i gol, ma come li evitano. Buffon é un signore dentro e fuori dal campo. Il giorno della mancata qualificazione degli azzurri al mondiale é stato il primo a dare la faccia. Cosa che non hanno fatto direttivi e commissario tecnico. É un leader ed é stimato non solo dai compagni di squadra, ma anche dagli avversari. Spero un giorno di potermi fare una foto con lui”.

I tantissimi trofei vinti in Italia con la maglia della Vecchia Signora si contrappongono con l’unica, grande mancanza nel palmarés di Buffon, quella Champions League che non è riuscito a vincere nonostante le 3 finali giocate con la Juventus contro Milan, Barcellona e Real Madrid. Un dato beffardo, se si pensa che nelle prime due il portiere fu di gran lunga il migliore in campo dei suoi.

Eppure, il legame coi tifosi dei Campioni d’Italia è diventato ormai indissolubile, in particolare dopo che Buffon scelse di rimanere nonostante la retrocessione in Serie B della Juventus per i fatti di Calciopoli. Dopo la vittoria del Mondiale e il secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro, il carrarese avrebbe potuto andare in qualunque grande squadra del mondo, ma decise di non lasciare Torino e di riportare subito nella massima serie il club che su di lui puntò così tanto.

Buffon ha lasciato intendere che potrebbe giocare anche nella prossima stagione. Forse per raggiungere il record di presenze in Serie A di Paolo Maldini, forse per tentare di acciuffare quella maledetta Champions League che non è mai riuscito a vincere. O forse perché quando si passa così tanto tempo a fare ciò che si ama (e si è così bravi nel farlo) è difficile lasciarla andare.

Fioravante De Simone

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