Elezioni, programma del Pd: 240 euro al mese per i figli

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, durante la presentazione del programma elettorale del partito nella sede dell'Opificio Golinelli, Bologna, 2 febbraio 2018. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

ROMA. – Un programma per “nerd” da una sessantina di pagine. Una versione sintetica da 15 pagine e “una proposta fatta di 100 piccoli passi in avanti, piccole cose concrete, impegni realizzabili. Ma lo facciamo partendo da 100 cose che abbiamo fatto”. Così Matteo Renzi ha illustrato come sarà strutturato il programma del Partito Democratico in vista delle prossime elezioni. A illustrare i contenuti, all’interno dell’Opificio Golinelli di Bologna, il responsabile del programma, Tommaso Nannicini.

“Non spareremo cifre a caso come 100 mld per il reddito di cittadinanza. Noi diamo incentivi per assumere. Il reddito di cittadinanza è un incentivo per licenziare”, così Renzi a proposito di una delle proposte economiche centrali dell’M5s. Quanto alla Flat tax – cavallo di battaglia del centrodestra – l’ex premier ha detto: Che senso ha “abbassare le tasse ai miliardari? Perché abbassare le tasse a chi guadagna tanti soldi e non a chi fatica ad arrivare alla fine del mese?”.

Tra i programmi del Pd, l’estensione di 80 euro per ogni figlio fino a 18 anni. “Abbiamo restituito 80 euro a chi guadagna meno di 1500 euro, l’obiettivo è estendere questo provvedimento per ogni figlio fino ai 18 anni. Nessuna legge di bilancio che faremo dovrà costare di più delle precedenti”.

Tra le proposte del Pd quella di una misura universale da 240 euro mese per figli – “Un unico sostegno universale alle famiglie. Una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni”. Il costo della proposta è pari a 9 miliardi. Varrà “per tutti, da zero fino a 100 mila euro l’anno”. Inoltre si propone “uno strumento triennale di 400 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni”, per nido o baby sitter. Vale 1,1 miliardi.

Tra le altre proposte la riduzione del costo del lavoro attraverso un taglio strutturale di 4 punti dei contributi (dal 33% al 29%), ma anche una “buonuscita compensatoria” per i contratti a tempo determinato che non vengono stabilizzati. “Il lavoro a tempo indeterminato – si legge – vale di più, deve costare di meno”. Prevista anche “una tessera gratuita di sei mesi per viaggiare sui treni per chi perde il posto di lavoro”. E ancora: una “patente fiscale a punti” con una serie di “vantaggi, tributari e non” per chi paga correttamente le tasse.

Il Pd punta anche ad arrivare a “30 miliardi” nella lotta all’evasione e a introdurre “un modello fiscale che valorizzi il contrasto d’interesse, nella logica veicolata dal messaggio ‘scaricare tutto, scaricare tutti'”.

Tra le misure fiscali ipotizzate anche l’estensione degli 80 euro a partite Iva e autonomi e un nuovo calo di Ires e Iri (rinviata di un anno con l’ultima manovra) al 22%.

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