In Táchira: transazioni con Pesos colombiani al posto del Bolivar

La valuta nazionale scarseggia ed è così svalutata che in Táchira, i piccoli commercianti e gli ambulanti preferiscono lavorare con il peso colombiano invece del bolivar.
La valuta nazionale scarseggia ed è così svalutata che in Táchira, i piccoli commercianti e gli ambulanti preferiscono lavorare con il peso colombiano invece del bolivar.

SAN CRISTOBAL – A San Cristobal, capoluogo del Táchira è quasi normale vedere cartelli che indicano di utilizzare il peso colombiano invece del bolivar per pagare beni e servizi. Una situazione illegale alla quale sono approdati i piccoli commercianti e gli ambulanti per via della scarsità di circolante in moneta nazionale.

E non solo. Il peso colombiano è una valuta forte rispetto al bolivar, e per alcuni significa anche un investimento: è meglio avere qualche peso che scambiato, produrrà più bolivares.

I cartelli che indicano “Si accettano pesos” si vedono un po’ ovunque.  Nelle vicinanze del Centro Civico e Piazza Bolivar sono visibili dai negozi dove si vende abbigliamento a quelli che riparano i cellulari. Persino l’affitto si può pagare in pesos.

Alcuni piccoli rivenditori, accettano pesos e offrono prodotti tanto venezuelani come colombiani che vendono al doppio e a volte il triplo del prezzo marcato.

Cambia monete in città

I pesos colombiani sono alla portata di tutti. In Táchira si possono comperare legalmente in qualsiasi normale agenzia di cambio. Ma, la gente preferisce un tasso migliore e perciò accudisce ai cambia-monete che si trovano in giro. Questi cambisti si vedono soprattutto nel terminal degli autobus, mescolati tra i passeggeri in partenza o in transito, ma anche persino nei chioschi di dolciumi e della lotteria.

Alla frontiera la scorsa settimana un bolivar veniva valutato in 0,020 centesimi di peso. Per ogni 100 pesos si ottenevano 40.000 bolivares in contanti
Alla frontiera la scorsa settimana un bolivar veniva valutato in 0,020 centesimi di peso. Per ogni 100 pesos si ottenevano 40.000 bolivares in contanti

Un cambista può essere chiunque: da una ambulante che vende verdura per strada ad un piccolo commerciante. Lo scambio di denaro si fa lontano da occhi indiscreti ma pure allo scoperto sotto gli occhi noncuranti della Guardia Nacional.

Alla frontiera la scorsa settimana un bolivar veniva valutato in 0,020 centesimi di peso. Per ogni 100 pesos si ottenevano 40.000 bolivares in contanti. I bolivares che vengono consegnati appartengono tanto al vecchio come al nuovo conio monetario.

L’illegalità a cielo aperto

L’uso del peso invece del bolivar in territorio venezuelano è una pratica illegale. Tuttavia, nelle economie che soffrono di iperinflazione, questaprassi è “normale” perché la moneta locale si svaluta velocemente e la gente si protegge con valuta estera più forte.

Lo spiega l’economista Aldo Contreras. “Generalmente si fa con il dollaro americano ma siccome il Táchira è uno stato di frontiera, i commercianti prediligono il peso colombiano per proteggere il loro capitale che diminuisce per la svalutazione del bolivar.”

Contreras ricorda che le transazioni in pesos nel territorio venezuelano sono illegali. Difatti, esiste un controllo cambiario. E, in più, la maggior parte dei negozi che accettano pesos non lo fa seguendo il tasso del mercato colombiano.  Se un commerciante in San Cristobal che decide di ricevere pesos, lo fa ad un tasso molto superiore con la finalità di ottenere più pesos che poi cambierà per bolivares nel mercato cambiario di Cucuta.

Contreras ha avvertito che le persone che fanno transazioni in pesos stanno non solamente violando il convegno cambiario ma anche la legge della Banca Centrale del Venezuela.

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