“Mappa dei Rischi 2018″, il manuale dell’export per le imprese italiane

CARACAS – “Mappa dei Rischi 2018: Adelante con juicio” è la nuova edizione di quest’anno che illustra lo scenario per le imprese italiane, elaborata dall’ ACE e SIMEST che sono il Polo delle esportazioni e internalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

Uno studio per migliorare l’export del 2017 che ha avuto un balzo inaspettato, per valutare i livelli di rischio, per affrontare nella miglior maniera possibile gli elementi di instabilità e incertezza dovuti all’indebitamento e alla violenza politica diffusa nei diversi paesi d’esportazione.

Essendo il panorama non molto solido, le aziende italiane dovranno operare con molta cautela nei differenti paesi, munendosi di strumenti che aiutino ad affrontare i possibili rischi.

Il Presidente di SACE Beniamino Quinteri afferma che il 2017 è stato un anno caratterizato da una ripresa del commercio internazionale che si prevede in aumento per il 2018 anche se con possibili rischi. Inoltre aggiunge: ”Bisognerà tenere sotto osservazione le relazioni USA con la Russia, Medio Oriente, Corea del Nord e Cina inoltre bisognerà aspettare i risultati elettorali in alcuni Paesi dell’America Latina e dell’Africa se ci saranno cambiamenti di governo. Per questo gli strumenti offerti dal Polo SACE SIMEST sono molto importanti per individualizzare e valutare i rischi e sapere quali sono le alternative dei mercati di altri Paesi, per sapere dove esportare o invertire.

Nel 2017 c’è stata una crescita globale del +3,6%, con un +4,6% delle economie emergenti e un miglioramento del +2,2% dei mercati avanzati. Questi dati favorevoli hanno permesso una crescita degli scambi internazionali del +4,5% nel 2017, una crescita che si è potuta notare anche in Italia soprattutto per le esportazioni +7,8% nel 2017.

Finalmente dopo 10 anni dallo scoppio della crisi finanziara globale, si possono rilevare dati positivi: una forte crescita, poca inflazione, condizioni economiche favorevoli, ecc. Tuttavia non bisogna trascurare alcuni rischi occulti, soprattutto nei Paesi emergenti: l’inestabilità dei prezzi delle commodity che può influire sull’economia dei Paesi esportatori ed anche l’inestabilità politica diffusa.

Grazie alla Mappa di SACE si percepisce che sono migliorati i rischi di credito. Di 198 Paesi controllati, 32 sono migliorati, 156 sono rimasti stabili mentre sono solo 10 quelli che hanno rilevato un peggioramento e che rappresentano il 9%.

Portogallo, Islanda, Slovenia, sono i Paesi con maggior crescita (4 punti in media). Tra quelli emergenti che hanno un maggior upgrade sono: Egitto, Russia, Brasile, India e Argentina (anche se quest’ultima con livelli di rischio comunque elevati). In ribasso invece la Cina per l’alto livello di indebitamento e il Sudafrica per l’economia stagnante e l’incerta situazione politica che dipenderà dalle elezioni del nuovo presidente.

A proposito delle precarie stabilità politiche, si prospettano miglioramenti nel 2018 per la Colombia e il Vietnam dove sono diminuiti i rischi di esproprio e confisca. Altre economie come Nigeria, Azerbaijan, Uzbekistan  hanno avuto un miglioramento grazie all’aumento dei prezzi del petrolio.

Purtroppo sta peggiorando la violenza politica in vari paesi: Afghanistan, Libia, Pakistan, Venezuela, Medio Oriente e Nord Africa (Mena) e Africa sub-sahariana, Siria, Yemen si stanno aggiungendo anche paesi con minacce terroristiche: Repubblica Centroafricana, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan. In Amercia Latina sarà un anno incerto dovuto alle elezioni politiche in Brasile, Colombia, Messico, Venezuela dove potrebbero risultare eletti governi populisti.

Anche nel caso delle Filippine, del Bangladesh, dell’India, dell’Armenia, dell’Azerbaijan, della Serbia e del Kosovo, si è rilevato un aumento di violenza non solo politica ma anche religiosa e sociale, deteriorandone il livello di sicurezza.

Angelo Di Lorenzo Twitter / Facebook

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