Elezioni: Alberto Filippi, uno straordinario candidato per l’America Latina

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Alberto Filippi, candidato al Senato per Liberi e Uniti nella circoscrizione America Latina

La candidatura del prof. Alberto Filippi al Senato della Repubblica italiana rappresenta una straordinaria opportunità per dare agli italiani residenti in America Latina la più alta e degna rappresentanza nel nostro Parlamento.

Alberto Filippi è infatti, a mio parere, il miglior studioso italiano dell’America Latina. Nato a Padova, ma emigrato fin da bambino in Venezuela dove ha compiuto gli studi liceali, è tornato in Italia negli anni Sessanta, dove dal 1969 al 2009 ha insegnato come professore di ruolo “Storia delle istituzioni dell’America Latina” e “Istituzioni politiche comparate”. Dal 2009 vive in Argentina dove ha insegnato e tuttora insegna in numerose università.

Nei suoi numerosi libri di storia istituzionale e di filosofia politica, Filippi ha ricostruito le complesse vicende istituzionali dei paesi latino-americani, i numerosi rapporti politici e culturali che fin dal primo Ottocento li hanno legati all’Europa e in particolare all’Italia e le forme, le dimensioni e i problemi dell’emigrazione italiana nei diversi paesi dell’America Latina. Ha svolto inoltre uno straordinario ruolo di tramite culturale, facendo conoscere in Italia i classici del pensiero politico latino-americano, a cominciare dal pensiero di Simon Bolìvar, e in America Latina le opere di molti pensatori italiani, da Piero Gobetti ad Antonio Gramsci, da Lelio Basso a Norberto Bobbio.

Ma Filippi non è solo uno studioso di valore. E’ anche un intellettuale da sempre impegnato, con generosità e passione, nella difesa dei diritti fondamentali e della democrazia. Negli anni delle dittature ha partecipato alla denuncia delle violazioni dei diritti umani in Brasile, in Cile, in Uruguay e in Argentina e ha favorito l’asilo e l’integrazione, in varie province italiane, di centinaia di esuli latino-americani.

Giovandosi delle sue innumerevoli conoscenze nel mondo della cultura e della politica progressista sia in Italia che in America Latina, ha inoltre promosso tra i nostri paesi un intenso scambio politico e culturale, anche con l’istituzione del Consorzio Interuniversitario Italiano per l’Argentina e con la partecipazione al Comitato scientifico dell’Istituto italo-latinoamericano.

Per tutta la vita, in breve, Filippi ha fatto conoscere ed amare l’America Latina ai suoi studenti e ai suoi colleghi italiani e l’Italia alla cultura latino-americana. Nessuno più di lui è perciò in grado, a mio parere, di rappresentare degnamente gli italiani progressisti residenti in America Latina.

Luigi Ferrajoli

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