L’appello della Chiesa venezuelana: “Il governo deve lavorare per i più bisognosi”

La quaresima inizia con l’appello al governo di Tulio Ramirez Padilla, Monsignore Ausiliare di Caracas, perché si dedichi di più ai bisognosi.
La quaresima inizia con l’appello al governo di Tulio Ramirez Padilla, Monsignore Ausiliare di Caracas, perché si dedichi di più ai bisognosi.

Caracas.-“Non lasciatevi ingannare da incantatori di serpenti e ciarlatani.” Forse la frase più significativa pronunciata dal Monsignore Ausiliare di Caracas, Tulio RamirezPadilla, davanti a una moltitudine di cattolici, all’omelia di Mercoledì delle Ceneri. A chi gli ha chiesto poi che cosa avesse inteso dire con queste parole, ha risposto:

“Ognuno è libero di capire la parte che gli corrisponde.”

E così è iniziato un nuovo tempo di quaresima per i venezuelani, soprattutto per i cattolici che sono la maggior parte. È cominciato con le preghiere della chiesa venezuelana rivolte a superare la crisi che ormai non risparmia nessuno.

Durante la messa nella Cattedrale di Caracase concelebrata con i rettori dei seminari di Santa Rosa de Lima e Redemptoris Mater, Monsignore Ramirez Padilla ha fatto capire la posizione della chiesa venezuelana, almeno la sua.

“In questo tempo dobbiamo chiedere al Signore che ci doni lo spirito del discernimento, che non lasci che sull’anima dei cristiani vincano né gli incantatori di serpenti, né i ciarlatani. Quei ciarlatani sono i truffatori del futuro dei poveri e gli emarginati, dei cittadini di bene, sono quelli che tolgono il desiderio di superazione della gente e lo comperano con un nonnulla, per tre pacchetti e quattro lattine. Vogliono rubare la dignità,lalibertà e la capacità di amare, ci dice Papa Francesco.”

Più tardi, il vescovo ha pure detto che in questa quaresima il governo deve mettersi a lavorare peri più bisognosi. E deve rendersi conto che la situazione che si vive nel paese è difficile e che i venezuelani fanno di tutto per cercare di alimentarsi.

Ha pure segnalato che il digiuno stipolato dalla chiesa come sacrificio per la quaresima,non ha senso in Venezuela perché “non è una novità” visto che la situazione obbliga a farlo durante tutto l’anno.

Le ceneri per un cambio

L’imposizione delle ceneri come ricordo che “polvere si è e polvere si diventa” e appello al “pentimento e la conversione al Vangelo” è stata data a più di 200 assistenti alla messa.

Ramirez Padilla l’ha accompagnata spiegando che la cenere rappresenta un desiderio di cambio e di trasformazione delle condotte e gli atteggiamenti. Ha pure pregato per gli ammalati e i più bisognosi, riferendosi esplicitamente ai venezuelani che soffrono le conseguenze della crisi.

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