Paesi extra UE d’accordo con sanzioni contro funzionari venezuelani

Paesi extra UE e pure quelli in procinto di recepire la legislazione UE e potenziali candidati, si sono aderiti alla decisionedell’Unione di sanzionare i sette funzionari venezuelani.
Paesi extra UE e pure quelli in procinto di recepire la legislazione UE e potenziali candidati, si sono aderiti alla decisionedell’Unione di sanzionare i sette funzionari venezuelani.

CARACAS – Si estende l’appoggio estero alle sanzioni adottate contro i sette funzionari governativi venezuelani. Ora è il turno di vari paesi extra UE come Moldova, Georgia, Islanda e Ucraina. Ma si aggiungono anche altri paesi che sono potenziali candidati a fare parte dell’Unione, come la Bosnia o che sono già in procinto di esserlo, come la Macedonia e il Montenegro.

Moldova, Georgia, Islanda, Ucraina, Bosnia Macedonia e Montenegro hanno aderito all'iniziativas dell'Ue.
Moldova, Georgia, Islanda, Ucraina, Bosnia Macedonia e Montenegro hanno aderito all’iniziativas dell’Ue.

Tutte queste nazioni hanno riconosciuto le sanzioni imposte dalla comunità internazionale agli inizi di gennaio. Le misure punitive sono state prese contro i funzionari venezuelani considerati come i responsabili dell’eccesso di repressione esercitato durante le manifestazioni.Ma anche contro chi è tenuto in conto come co-responsabile della crisi politica del paese.

Lo scorso gennaio, l’UE aveva deliberato che fossero sanzionati alcuni funzionari venezuelani come misura di pressione verso il governo di Nicolas Maduro per azioni considerate eccessive e antidemocratiche.

Quindi, sono stati sanzionati il ministro degli Interni, Néstor Reverol; il capo del Servizio Bolivariano di Intelligenza Nazionale (Sebin), Gustavo González, l’ex comandante della Guardia Nacional Bolivariana, e Antonio Benavides, tutti militari. Ma anche Tibisay Lucena, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale e Maikel Moreno, presidente del Tribunale Supremo di Giustizia.

Le sanzioni sono ricadute, inoltre, su Tarek William Saab, procuratore della Repubblica che ha sostituito Luisa Ortega Diaz. L’ex Procuratrice era fuggita dal paese dopo avere dichiarato di essere perseguitata per ragioni politiche.