Schiaffo Trump a Cina, verso dazi acciaio-alluminio

NEW YORK. – L’amministrazione Trump prepara la stangata sull’alluminio e l’acciaio ‘Made in China’, in una mossa all’insegna dell’America First che rischia di alimentare i venti di guerra commerciale fra Washington e Pechino. Ritenendo l’acciaio e l’alluminio parte della sicurezza nazionale, il Dipartimento del Commercio ha presentato alla Casa Bianca le sue raccomandazioni su come tenere al sicuro gli Stati Uniti.

Le opzioni presentate a Donald Trump sono diverse: l’obiettivo è concedere flessibilità al presidente, che dovrà pronunciarsi entro la metà di aprile. “L’ultima parola è la sua”, ha detto il segretario al Commercio Wilbur Ross, mettendo in evidenza come le raccomandazioni avanzate non trovano l’amministrazione allineata. Molti all’interno del governo – secondo indiscrezioni – non ne appoggiano infatti il pugno duro che rischia di isolare gli Stati Uniti e innescare un effetto domino di ripercussioni commerciali e diplomatiche.

Per l’alluminio Ross e il suo Dipartimento presentano tre opzioni. La prima è un dazio di almeno il 7,7% su tutte le importazioni. La seconda opzione prevede dazi mirati del 23,6% nei confronti delle importazioni di alluminio da Cina, Russia, Vietnam e Venezuela. La terza è l’imposizione di quote all’import: i Paesi non potranno superare l’86,7% delle esportazioni di alluminio negli Stati Uniti realizzate nel 2017.

Per l’acciaio le misure sono altrettanto dure. La prima ipotesi è un dazio di almeno il 24% sull’import da parte di tutti i paesi. La seconda è mirata e prevede dazi di almeno il 53% sulle importazioni da 12 paesi, fra i quali Cina e Russia. La terza prevede l’introduzione di un tetto all’import, con una quota del 63% delle esportazioni di acciaio del 2017 negli Stati Uniti.

Misure forti che rappresentano uno schiaffo a Pechino, il maggior produttore di alluminio e acciaio al mondo, e che rischiano di infiammare i rapporti fra le due superpotenze economiche mondiali. Le raccomandazioni del Dipartimento del Commercio, in linea con il pugno duro di Trump durante la campagna elettorale, potrebbero però avere ripercussioni anche più ampie: se la Casa Bianca dovesse optare per dazi generalizzati nei confronti di tutti i paesi, il rischio è di problemi commerciali e diplomatici con i suoi maggiori alleati, fra i quali l’Europa, il Giappone e il Canada.

I pericoli per Trump sono quindi molti, considerato che le economie del G20 hanno già detto un secco ‘no’ alla minaccia di dazi sull’acciaio, avvertendo che imporli rischia di innescare una pericolosissima guerra commerciale.