Forza Nuova in piazza, Bologna tra scontri e cariche

Corteo disperso da idranti. Gentiloni, abbiamo i nervi saldi. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

BOLOGNA. – Una giornata di scontri, di cortei, di manganellate, di lacrimogeni, di presidi più o meno pacifici, per dire no alla manifestazione di Forza Nuova nel centro di Bologna. Alla fine il comizio di Roberto Fiore in piazza Galvani, davanti ad alcune decine di attivisti, si è svolto regolarmente e il bilancio è stato di tre violenti scontri fra centri sociali e forze polizia, alcuni feriti e due fermati.

La protesta contro Forza Nuova si è svolta, nella zona circostante piazza Maggiore, su due binari paralleli: da un lato i collettivi che in tre occasioni sono entrati in contatto con la forze dell’ordine, dall’altro, davanti al sacrario dei partigiani di piazza Nettuno, il presidio organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Arci e Anpi, al quale hanno aderito numerosi esponenti di Pd e Leu e ha partecipato il sindaco Virginio Merola con la fascia tricolore.

Merola ha voluto sottolineare che “a Bologna, città medaglia d’oro per la resistenza, città della strage fascista alla stazione, Forza Nuova non ha cittadinanza”. Gli scontri di piazza, la recrudescenza della violenza in politica, peraltro a poche settimane dalle elezioni, hanno preoccupato anche il governo.

“Abbiamo nervi saldi – ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni – forze dell’ordine in grado di contrastarla, ma ogni volta che rialza la testa questo pericolo è giusto essere molto chiari”.

La manifestazione del movimento di estrema destra, con il suo leader Roberto Fiore, ha provocato polemiche da giorni in città. Nonostante le numerose proteste, anche istituzionali, è stata alla fine concessa piazza Galvani, una di quelle riservate alle forze politiche candidate alle elezioni del 4 marzo. Fin dalla mattina i militanti di alcuni centri sociali l’hanno occupata.

Attorno alle 14, sono stati sgomberati dalla polizia che li ha allontanati anche con una carica. Poi il secondo round, in consiglio comunale, accusato di complicità con i fascisti: due agenti della Municipale hanno riportato ferite guaribili in 30 e 13 giorni per impedire il blocco della seduta.

Molto più numeroso, invece, il corteo che, dalle 19 circa (il comizio di Forza Nuova era in programma per le 19.30), si è mosso con oltre un migliaio di manifestanti, proprio da piazza Maggiore per cercare di raggiungere la piazza di Forza Nuova, presidiata fin dal primo pomeriggio da centinaia di agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa con i mezzi blindati.

Inevitabile, proprio mentre Roberto Fiore cominciava il suo comizio nell’adiacente piazza Galvani, lo scontro: da parte della polizia prima sono stati messi in azione gli idranti per disperdere il corteo, poi è partita una violenta carica. Sono volati lacrimogeni, bottiglie e grossi petardi.

Il corteo è stato respinto e fatto allontanare. Due manifestanti sono stati fermati e identificati. Il tutto è avvenuto in piazza Cavour, cuore del salotto buono della città che, all’ora dell’aperitivo, si è trasformata in un terreno di guerriglia con l’odore acre dei lacrimogeni e il rumore degli elicotteri che stavano sorvolando la città.

Dalla piazza dei sindacati e delle associazioni, invece, sono partite feroci critiche a Forza Nuova, ma anche ai collettivi che si sono scontrati con la polizia, in particolare da parte del sindaco e degli esponenti del Pd. In piazza c’erano anche i candidati di Leu Pierluigi Bersani, Vasco Errani e Nicola Fratoianni. Quest’ultimo ha avuto parole di biasimo anche per la polizia. “E’ triste e grave – ha detto – vedere le forze dell’ordine che cacciano gli antifascisti da una piazza per fare spazio ai fascisti”.

(di Leonardo Nesti/ANSA)