E’ Parma la Capitale italiana della Cultura 2020

Parma
Una veduta della centrale Piazza Garibaldi a Parma ANSA

ROMA. – Nata capitale già nel ‘500, con il Gran Ducato dei Farnese. Cresciuta con i Borbone e trasformata da un donna illuminata, come Maria Luigia, moglie di Napoleone. Città di Verdi e Toscanini, delle cupole trionfo del Correggio e del Battistero in marmo rosa, del Teatro Regio e di una delle più antiche Università al mondo. Patria del prosciutto e del Parmigiano, nominata nel 2015 Città creativa Unesco per la Gastronomia.

Dopo Mantova 2016, Pistoia 2017, Palermo 2018 (e Matera 2019 in Europa), con un dossier intitolato La Cultura batte tempo, è Parma la Capitale italiana della cultura 2020, trionfatrice in finale su Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Ad annunciarlo, il Ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, che, busta già in mano, prima scherza un po’.

”Mi spiace per i sindaci venuti qui, che hanno candidato le loro città a Capitale italiana della cultura 2020: violando tutte le regole, ho deciso di nominare Ferrara, la mia città!”. Si ride, poi la suspense. ”La competizione è ogni anno più forte con progetti straordinari – dice – Già essere nella short list è come una nomination all’Oscar”.

All’annuncio di Parma, scoppia l’applauso. ”Raramente ho poche parole, ma stavolta mi avete lasciato senza”, dice emozionato il sindaco, Federico Pizzarotti. La decisione della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni è stata unanime: quello presentato, si legge nella motivazione, è un ”esempio virtuoso e di elevata qualità nella progettazione territoriale a base culturale”. ‘

‘Dopo gli anni della speculazione, dei grandi debiti – ripete Pizzarotti ai giornalisti – questa vittoria è un bellissimo messaggio alla città, perché sappia quanto vale. Sono felice anche che in finale ci fossero altre due città emiliane con cui abbiamo già annunciato che continueremo a lavorare insieme. Anche questo è un cambio di passo nella politica”.

Al centro del suo dossier, sette distretti socio-culturali in diverse aree della città, che diventeranno spazi di creatività, riflessione, innovazione e, quasi una parola d’ordine, di rigenerazione. Il costo ”5 milioni di euro, la maggior parte da privati”, cui si aggiunge il milione del Mibact per la vittoria. ”Sarà un grande volano per la città, ma con una cultura sostenibile, che riesca a ripagare se stessa. Hanno stancato gli eventi che spendono tanto e lasciano poco sul territorio”.

Primo dei 32 progetti, divisi in Rassegne, Esposizioni, Cantieri e Produzioni, la ”rigenerazione urbana dell’Ospedale Vecchio del 1300 e del suo archivio, memoria della città, con eventi e mostre”. ”Rigenerare spazi vuol dire rigenerare il tempo che quegli spazi produrranno – prosegue l’Assessore alla cultura Michele Guerra – La cultura batte tempo per noi vuol dire scandire il ritmo di vita della città, ma anche abbattere barriere sociali”.

Ecco allora le ”open call per i giovani, la mostra alla Pilotta sulla storia dell’arte globale, la stagione del Regio sul concetto del tempo e della musica del ‘900 e il Teatro Due sul barocco”. Obbiettivo ”passare da 700 mila turisti l’anno, a un milione nel 2020”.

Grazie a un accordo tra Mibact e Enel, poi, annuncia Franceschini, ”ogni anno la Capitale sarà centro di un progetto per bici e auto elettriche, per un turismo sostenibile ed ecocompatibile”. E mentre su Twitter impazza l’hashtag #parma, un po’ di delusione tra gli sconfitti è comprensibile.

‘Parma è capitale da sempre. La giuria poteva fare una scelta di rottura”, dice il sindaco di Casale Monferrato (AL), Titti Palazzetti. ”Una scelta scontata” per Nuoro, dove il sindaco Andrea Soddu, promette che porterà ”comunque avanti il sunto del progetto per non disperdere l’energia spesa in questi mesi”.

(di Daniela Giammusso/ANSA)