Islam, Minniti in Grande moschea: “Emozionato e onorato”

Islam: Minniti in Grande moschea,'emozionato e onorato'

ROMA. – Venerdì, giorno di preghiera, il ministro dell’Interno Marco Minniti entra nella Grande Moschea di Roma, il maggiore centro di culto islamico in Europa. “E’ un’emozione e un onore – dice il titolare del Viminale – essere qui. Per me è la prima volta e nel momento in cui si entra in un luogo istituzionalmente votato al culto ci si sente sempre messi alla prova”. Occasione della visita, il convegno ‘Musulmani e italiani insieme per una società coesa’, organizzato dalla rivista Limes.

Ad accogliere il ministro, il deputato Khalid Chaouki, presidente del Centro islamico culturale d’Italia che ha sede proprio nella moschea costruita ai piedi dei Monti Parioli. L’Italia, sostiene Minniti, “ha avuto storicamente un approccio sempre aperto al dialogo interreligioso improntato alla tolleranza per costruire un reciproco riconoscimento: si tratta di una questione cruciale”.

Ed il presupposto, aggiunge, “è che non è consentito a nessuno uccidere in nome di Dio. Fin dai tempi di Caino e Abele ci sono state guerre di religione, che in realtà nascondevano altre cause, C’è stato un uso strumentale della religione stessa come passepartout per l’irragionevolezza”.

Un passo fondamentale sulla strada del reciproco riconoscimento è, per il ministro, il Patto per l’Islam italiano sottoscritto con le organizzazioni musulmane più rappresentative. “Chi lo ha firmato – ricorda – si è considerato contemporaneamente musulmano ed italiano, aderendo ai valori costituzionali e questo per noi è un elemento importantissimo. La laicità delle istituzioni ed il rapporto uomo-donna sono valori intangibili. Altro che incompatibilità tra Islam e Costituzione”.

Un riferimento, quest’ultimo, alle posizioni espresse dal leader della Lega, Matteo Salvini. Sulla stessa linea Chaouki, che sottolinea come la comunità islamica sia “una risorsa per l’Italia e noi vogliamo dialogare aderendo convintamente ai valori fondanti della Repubblica che sono pienamente conciliabili con la nostra fede religiosa. Bisogna costruire – aggiunge – un modello di convivenza che tenga conto del fatto che siamo tutti cittadini uguali, al di là delle appartenenze religiose ed il milione e seicentomila di musulmani che vive in Italia fa pienamente parte del sistema sociale ed economico del Paese”.

Al termine del convegno Minniti è entrato nel grande luogo di preghiera togliendosi le scarpe come vuole la religione islamica.

Critica la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Io – osserva – oggi sono qui ad Ancona a parlare d’immigrazione, delle banche e dei problemi degli italiani, mentre il ministro Minniti, che è candidato nelle Marche, è nella Grande Moschea di Roma a parlare con gli islamici e non ha neanche l’attenzione di chiedere o di dire che in Italia non si aprano certi centri culturali finanziati dall’Arabia Saudita e dal Qatar, cioè da nazioni fondamentaliste che portano avanti dottrine fondamentaliste”.