Giochi: Goggia e Vonn, due regine per una medaglia

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Sofia pronta per discesa, "lei fenomeno ma io penso a me stessa"

PYEONGCHANG (COREA DEL SUD). – Due regine per una medaglia (d’oro): la fuoriclasse statunitense Lindsay Vonn, 33 anni e 81 vittorie in Coppa del Mondo, e l’arrembante Sofia Goggia, venticinquenne bergamasca, sono pronte a darsi battaglia per il titolo olimpico della discesa libera, la “gara delle gare” anche in questi Giochi di Pyeongchang.

Sono le grandi favorite della vigilia: i bookmakers danno l’americana a 1.70 e l’azzurra a 3.25. In queste prime prove non si sono scoperte, cercando le migliori sensazioni sugli sci piuttosto che i tempi. Dietro non mancano le ‘outsider’, a partire da un’inferocita Lara Gut (che ha perso il bronzo nel supergigante per un centesimo) fino a Tina Weirather e Cornelia Hutter.

“La Vonn ha 140 podi e 81 vittorie in carriera, oltre a medaglie olimpiche e titoli mondiali. Ha tanta esperienza in più e punta all’oro, l’ho data favorita. Non ci siamo dette nulla, siamo molto tranquille. Questo giochino tra di noi è bello, per carità, ma io penso a me stessa…” spiega la Goggia dopo la prova di martedì (nella quale ha fatto registrare il secondo miglior tempo).

Simpatia al parterre e rivalità in pista, ora sono pronte alla resa dei conti. Una sorta di sfida all’Ok Corral a colpi di curve e salti, schizzando nella Blue Dragon Valley e sfrecciando al Magic Tree. “Andrò in gara – aggiunge la Goggia – per trovare la migliore Sofia in pista, sui miei appoggi e le mie linee, e solo una volta tagliato il traguardo mi girerò a guardare il tempo”.

A parole è la quintessenza della serenità, condizione rara per una giovane alla vigilia di un appuntamento così importante. “Ho trovato autenticità nella mia sciata in superg, sensazioni che valgono oro e riparto da quelle. Farò la mia discesa tranquilla, se dovesse arrivare la medaglia bene e se non dovesse arrivare sono sempre Sofia”.

Martedì ultima prova cronometrata, mercoledì la gara (ore 3 italiane). “Ho cercato in prova di mettere a posto due linee – spiega – però in due-tre passaggi non sono stata impeccabile. Penso che sia una questione di ‘focus attentivo’ e di presenza mentre scendi. Non è che avevo la testa in aria, ma il giorno della gara sarò più ‘bam’, più sul pezzo”.

Giochi di strategia, Sofia è anche chiamata a scegliere il numero di pettorale: “Non so ancora quale prenderò, cerco sempre il confronto con gli allenatori”.

E poi arriverà il cancelletto di partenza. “Scenderò per dare il meglio di me – conclude – e per divertirmi. Se andrà male (ride) punterò a Pechino. Senza subire le pressioni perchè, come dice Nadia Comaneci, ‘se sei concentrato sulle tue sensazioni non senti la pressione'”.

(dell’inviato Enrico Marcoz/ANSA)

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