L’avvertenza di Fedecamaras: “L’economia è sempre peggio”

Carlos Larrazabal, presidente di Fedecàmaras
Stando al presidente dell’organismo imprenditoriale, è assai probabile che quest’anno altre mille industrie chiudano definitivamente. Nel 1998, spiega Larrazàbal, ne esistevano 12mila. Ne sono rimaste appena 4mila

CARACAS. – Carlos Larrazabal non cambia l’opinione sull’andamento del paese, anzi. Il presidente di Fedecamaras crede che il problema elettorale incida anche su quello economico.

L’imprenditore intervistato da Globovisión ha dichiarato:

“Siamo parte della società e lanciamo un appello perché si facciano comizi nei quali la gente possa veramente scegliere. Il panorama è incerto per le presidenziali e intanto la crisi economica peggiora.”

Con l’associazione dei rettori delle università, AVERU, gli industriali venezuelani concordano nel chiedere ai vari fattori politici e al governo nazionale di prendere le misure necessarie per elezioni libere e trasparenti.

Pure Larrazabal aggiunge la sua voce a quelle che pensano che le presidenziali del 22 aprile dovranno essere celebrate in condizioni di parità tra governo ed opposizione.

“Il perno del voto è nella Costituzione venezuelana che va rispettata. L’Assemblea Nazionale Costituente non è riconosciuta internazionalmente e le elezioni devono essere fatte in parità di condizioni tra governo ed opposizione” ha detto Larrazabal.

Ma finora non ci sono cambiamenti e il paese è alla deriva.

Intanto l’economia sprofonda

Il presidente della Confindustra venezuelana considera che il problema elettorale incida anche su quello economico.
Il presidente della Confindustra venezuelana considera che il problema elettorale incida anche su quello economico.

Larrazabal ripete i timori di Fedecamaras preannunciati alla fine del 2017. L’andamento economico si aggrava e mentre il salario perde il suo valore “il governo invece di dedicarsi all’economia e al sociale, va avanti con l’agenda per perpetuarsi nel potere.Non capisce la realtà che vive il popolo e non capisce che bisogna rimediare la crisi.”

Secondo l’imprenditore, mentre il governo pensa alle elezioni, la produzione del paese va a picco. A questo riguardo ha dichiarato che “ci troviamo a poche settimane dalla semina di fine inverno, il 15 di aprile il campo venezuelano deve iniziare a seminare e no ci sono né sementi né fertilizzanti sufficienti.”

“La quantità che ha riferito il Ministro di Agricoltura non è nulla, paragonata al fabbisogno alimentario del paese. Se questa situazione non si aggiusta no ci sarà alimento sufficiente per il secondo semestre del 2018; ma è vero che c’è valuta per le borse ‘clap’, per importare prodotti di infima qualità” ha aggiunto.

L’imprenditore ha chiesto al governo di permettere al settore industriale di produrre. Larrazabal ha ribadito che le condizioni di lavoro devono cambiare ed è necessario un salario decente.

Ma, soprattutto, il governo deve “smontare” le politiche economiche che finora non sono servite a nulla e hanno soltanto affogato il settore industriale venezuelano.

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