De Guindos nuovo vicepresidente Bce, Irlanda si ritira

Luis de Guindos (s) e Mario Draghi, FOTO ARCHIVIO © ANSA/EPA. EPA/OLIVIER HOSLET

BRUXELLES. – L’Eurogruppo ha scelto Luis De Guindos come prossimo vicepresidente della Banca centrale europea, passando sopra alle accuse di quanti puntano il dito contro il conflitto d’interessi di un ministro che dopo sette anni in carica va ad occupare una posizione chiave a Francoforte, mettendo a rischio l’indipendenza dell’istituzione. Prima volta nella storia della Bce.

Ma lo spagnolo contrattacca: “Difenderò sempre la sua indipendenza”. La nomina apre anche ufficialmente la corsa al dopo-Draghi e quindi la partita delle nomine europee: accontentata la Spagna, la Germania potrebbe essersi già accaparrata il sostegno di Madrid per portare il ‘falco’ Weidmann sulla tanto agognata poltrona più alta.

De Guindos aveva da giorni l’appoggio dell’asse franco-tedesco, ma la sua strada è diventata in discesa, raggiungendo l’unanimità dei consensi, quando l’Irlanda ha ritirato il suo concorrente, il governatore della Banca centrale Philip Lane, economista stimato a livello internazionale. A cui – spiegano fonti europee – sembra abbiano promesso il posto di capo-economista della Bce, che Peter Praet lascerà libero l’anno prossimo.

La Spagna, quarta economia della zona euro, non aveva un rappresentante nel board esecutivo della Bce dal 2012. Il nuovo vicepresidente comincerà a lavorare dal 1 giungo ma prima deve affrontare l’audizione del Parlamento Ue e quella della stessa Bce.

La prima non si annuncia facile: la commissione economica, guidata da Roberto Gualtieri (Pd), già la settimana scorsa aveva invitato per un dialogo informale De Guindos e Lane, ed aveva fatto sapere di preferire l’irlandese. Anche per via del conflitto d’interessi del ministro, sottolineato di nuovo dai socialisti europei dopo la decisione dell’Eurogruppo.

In ogni caso, l’opinione del Parlamento non è vincolante. La nomina vera e propria sarà formalizzata dal vertice europeo del 22-23 marzo. Dove si cominceranno a tessere le trame per il rinnovo di tutte le cariche europee in scadenza nel 2019. La sostituzione di Draghi, infatti, è legata soprattutto ai nomi dei prossimi presidenti di Commissione, Consiglio e Parlamento europei.

L’Eurogruppo ha poi discusso della riforma dell’Eurozona, trovando un ampio sostegno sul rafforzamento del fondo salva-Stati Esm. Il progetto di trasformarlo in ‘paracadute’ del fondo salva-banche è quindi sulla buona strada e potrebbe essere l’obiettivo più facile da raggiungere. A differenza del completamento dell’Unione bancaria sul quale non ci sono ancora progressi.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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