In Cina, zuffa tra 007 americani e cinesi su valigetta nucleare

In Cina, zuffa tra 007 americani e cinesi su valigetta nucleare

WASHINGTON. – Zuffa tra dirigenti della sicurezza americani e cinesi nella Grande sala del Popolo a Pechino, dove i funzionari locali della sicurezza avevano bloccato l’accesso all’ufficiale che segue come un’ombra il presidente Usa con la valigetta nucleare.

L’episodio è successo lo scorso novembre, durante il tour asiatico di Trump, come ha rivelato Axios citando ben cinque fonti. Avvisato da un altro ufficiale, il capo dello staff della Casa Bianca John Kelly si precipitò sul posto ordinando che la valigetta rimanesse vicino al tycoon. A questo punto un ufficiale della sicurezza cinese afferrò il chief of staff, che reagì spingendolo. Nel frattempo intervenne anche un agente del Secret service, che placcò a terra il dirigente cinese. Seguì un momento di tensione ma alla fine i responsabili di Pechino presentarono le loro scuse.

La valigetta, hanno sottolineato le fonti, non è mai stata toccata o presa dai cinesi. Probabilmente il personale della sicurezza di Pechino non era stato adeguatamente istruito sulle procedure standard che si applicano allo staff della Casa Bianca nei viaggi all’estero, quando i Paesi ospitanti ricevono un memorandum del Pentagono.

Sin dal 1965 la ‘Presidente’s emergency satchel, la borsa di emergenza del presidente, nota come ‘Nuclear Football’, è trasportata da uno dei cinque ufficiali scelti a rotazione per svolgere tale servizio durante il mandato presidenziale. In nessun caso l’ufficiale può separarsi dal commander in chief, cosa che invece a Pechino è successo, anche se solo per pochi minuti.

La valigetta, del peso di 20/25 kg, assicura una risposta nucleare immediata in qualsiasi momento e luogo del pianeta. E’ stata integrata nell’architettura nucleare Usa dopo la crisi dei missili cubani del 1962 per garantire l’identificazione del presidente nel caso trasmetta al Pentagono e al comando strategico l’ordine di un attacco: i codici sono registrati su una carta denominata ‘biscotto’.

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