Guerra di nervi nel centrodestra, diffidenza Salvini verso Berlusconi

Nella foto Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Quando il Centrodestra si presentava unito: Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini

ROMA. – Con Berlusconi “ci vogliono non due ma quattro occhi aperti”. Matteo Salvini si lascia andare ad una battuta parlando di Silvio Berlusconi, ma le parole la dicono lunga sul clima di sospetti che si respira dentro la coalizione a due settimane dal voto. Il segretario della Lega sa perfettamente che divisi i tre partiti non avrebbero nessuna chance di vittoria – “soli non si va da nessuna parte” -, ammette sempre Salvini che però ricorda quali sono gli accordi con gli alleati: “Chi prende un voto in più decide il premier”.

E che Palazzo Chigi possa tingersi di verde leghista, il segretario del Carroccio sembra darlo per scontato tant’è vero che salutando i militanti incontrati ad Udine, Salvini si prepara già al prossimo incontro, magari in altre vesti: “Conto di tornare da Presidente del Consiglio”.

L’obiettivo insomma è quello di prendere più voti rispetto a Forza Italia ed evitare così che l’ex premier lanci la sua Opa su palazzo Chigi con un premier (uno su tutti Antonio Tajani) che rappresenta un modello di Europa ben lontana da quella di Lega e Fdi: “Mi auguro che gli italiani scelgano la stabilità”, è l’auspicio del presidente del Parlamento Europeo che a Bruxelles ha incontrato la sottosegretaria Maria Elena Boschi ed il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan entrambi presenti all’evento per il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis.

Certo, nelle ultime due settimane che precedono il voto, nessuno dei leader è intenzionato a fare polemica ma è evidente che il pensiero di ognuno corre già la post elezioni soprattutto se si dovesse verificare l’ipotesi che nessuno riesca ad avere la maggioranza per governare in modo autonomo.

Il centrodestra ufficialmente resta compatto nel dire no alle larghe intese e all’ipotesi di dar vita ad un’altra maggioranza rispetto a quella che si è presentata insieme alle elezioni. Lo ripete ad ogni occasione Berlusconi a cui fanno eco sia Salvini che Giorgia Meloni. Ma è proprio la leader di Fratelli d’Italia ad invitare ad una “riflessione” sul fatto che i suoi due principali alleati abbiano deciso di dare forfait alla manifestazione ‘anti inciucio’ organizzata dal suo partito domenica scorsa nella Capitale:

“I nostri eletti non passeranno con altre maggioranze. A me pare un atto di estrema chiarezza e mi spiace che gli alleati non l’abbiano ritenuto così importante”, attacca l’ex ministro della gioventù che poi con una punta di sarcasmo ironizza sulla giustificazione data dal leader della Lega: Salvini – racconta Meloni – dice che era più importante sua figlia, però era dalla D’Urso, quindi non so se adesso la D’Urso sia la figlia di Salvini, non mi risulta, ma diciamo che ci sono state altre priorità”.

Parole dure anche contro il Cavaliere: “Berlusconi dice addirittura che “la manifestazione è dannosa”. Lo è – osserva sempre Meloni – se vuoi fare un inciucio”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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