Napoli, Insigne: “Scudetto è l’unico obiettivo”

Lorenzo Insigne in azione.
Lorenzo Insigne in azione. ANSA / CIRO FUSCO

NAPOLI. – “Ora il mio unico obiettivo è vincere lo scudetto con il Napoli. Lo voglio fare per la mia città, il mio paese, i miei amici, la mia famiglia e per i miei figli: questa città ha bisogno di vincere”. Lorenzo Insigne sogna di entrare nella storia del Napoli per sempre: a 13 giornate dalla fine gli azzurri sono da soli in vetta e lui, il ragazzino cresciuto solo sentendo parlare di Maradona, l’unico napoletano tra le stelle azzurre, sa meglio di tutti cosa significa il tricolore per la città.

E’ attraverso le colonne di The Player’s Tribune, sito di microblogging per sportivi professionisti, che Insigne fissa le sue priorità e racconta i suoi sogni in una stagione che finora gli ha già regalato una delusione: Insigne ricorda che questa stagione è stata finora segnata da una grossa delusione ma può finire in gloria: “E’ stato molto doloroso – scrive Insigne – non qualificarsi al Mondiale con la nazionale e non c’è nulla che posso dire per esprimere tutta la mia delusione. Mi fa ancora arrabbiare, perché avrei voluto vivere un Mondiale da protagonista dopo quello in Brasile in cui ero giovane e avevo giocato poco. Ma devo chiudere quel capitolo e concentrarmi per cercare di vincere il tricolore con il Napoli, il primo della mia vita”.

Un sogno che coronerebbe la prima parte della sua vita, che l’attaccante di Frattamaggiore racconta nel suo lungo post, che comincia con delle scuse a suo padre e a Maradona: “Quando mi presero nella mia prima scuola calcio io volevo le scarpe del Fenomeno, Ronaldo. Ma mio padre voleva comprarmi le scarpette nere come quelle che indossava Maradona. Io non lo avevo visto giocare ero troppo piccolo e gli rispondevo: ‘No papà, non hai capito. Ronaldo è il migliore’. Mi dispiace papà! Mi dispiace Diego! Qui a Napoli ha giocato il più grande giocatore della storia. Con tutto il dovuto rispetto, caro Ronaldo, adesso che sono più grande e che conosco la mia storia, devo pentirmi e devo dire che Maradona è il più grande giocatore che sia mai esistito. Ronaldo, avevi delle scarpe meravigliose. Eri il Fenomeno. Eri la mia ispirazione. Ma io sono napoletano”.

Una lunga dichiarazione d’amore alla sua città, che Insigne fa anche accusando le migliaia di persone che ogni domenica urlano contro Napoli e i napoletani negli stadi: “Indossare questa maglia – scrive Insigne – significa tanto per me, perché sono fiero di essere di questa città. Sapete, a volte sento alcune persone parlare male e dire cattiverie discriminatorie su Napoli: per me è molto frustrante perché non conoscono la città, le persone buone e quelle meno buone si trovano dappertutto”.

Intanto tra il Napoli e il cammino verso lo scudetto giovedì c’è l’impegno di Europa League a Lipsia, tappa obbligata e neanche troppo gradita dopo la figuraccia di giovedì scorso quando i tedeschi hanno passeggiato 3-1 al San Paolo: gli azzurri andranno andare in Germania per provare a fare bella figura, pur consapevoli che la rimonta è difficilissma. Maurizio Sarri comincerà a pensare da domani al turno over tedesco, con la testa alla sfida contro il Cagliari di lunedì prossimo: tra le possibili novità anche la convocazione di Arek Milik che sta gestendo con le proprie sensazioni il rientro ma è ormai pronto per riaffacciarsi almeno in panchina, forse già nella sfida europea.

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