Bonino punzecchia il Pd: “Ha europeismo troppo altalenante”

Irresponsabile no a legge Fornero,mettere a gara municipalizzate

MILANO. – “Rispetto al Pd, il nostro europeismo è più determinato, costante, tetragono, non altalenante e più appassionato, più attento alle procedure”. Emma Bonino, durante il forum Facebook-Ansa, punzecchia il partito di Matteo Renzi sui temi europei. La leader di +Europa sottolinea che “l’Ue implica un’ attenzione ed una politica costante, un modo di vedere come funziona, di come trarre profitto dal progetto europeo”.

Non ama sentir parlare di larghe intese o di formule politiche astratte per il dopo voto, ma dice di voler credere che il 4 marzo ci sia “una sorpresa”. Per lei, entrata in parlamento per la prima volta nel 1976, questa campagna elettorale è “la più sgangherata di sempre che premia chi la spara più grossa”. Una gara “al rialzo” a cui la leader radicale non intende partecipare.

“Tutte le promesse – assicura – si spegneranno il 5 marzo come candeline”. Attenta alla tenuta dei conti pubblici, definisce “irresponsabile” l’idea di abolire la legge Fornero. Sui temi economici propone invece il “congelamento della spesa pubblica a valori nominali”. “Non sono Thatcher – precisa – ma il leader liberale Beveridge. Non chiedo lacrime e sangue ma la libera concorrenza che aiuta la meritocrazia”.

E al riguardo propone di mettere a gara i servizi forniti dalle municipalizzate. “Sono tutte in rosso da tempo immemorabili e forniscono servizi pessimi. Penso a gare nella nettezza urbana, nei trasporti e nella balneazione”. Il suo obiettivo è raccogliere il voto di chi sinora non intendeva andare alle urne.

La “sorpresa” a cui lavora Bonino è fare in modo che “gli astenuti sentano la responsabilità civile di contribuire al futuro del Paese”. Si tratta, spiega, di portare al voto “una parte consistente di quel 30-35% che si vuole astenere, a cui la stampa dà una mano. Se voi giornalisti – rimbrotta Bonino – continuate ogni giorno a pensare cosa succede il 5 marzo non è un grande stimolo per andare a votare…”.

Al di là di quella che lei chiama la “fantapolitica delle coalizioni più improbabili”, ritiene che in campo ci siano solo due governi possibili, “uno sovranista chiuso e anti-europeo rispetto al quale saremo alla opposizione, ed uno aperturista e filoeuropeo”. Un governo del genere, annuncia l’ex ministro, “vorremmo aiutarlo ad esserlo di più”.

Tra i primi, Bonino mette anche i grillini. Anche loro, come fece tradizionalmente il partito di Marco Pannella, si battono contro i partiti e il Palazzo. Tuttavia, Bonino precisa che ci sono due differenze fondamentali tra i radicali e i pentastellati: “A parte che oggi c’è una partitocrazia senza partiti, noi non abbiamo mai cavalcato la rabbia o il disprezzo dell’avversario. Con le nostre marce cercavamo il sorriso. Poi abbiamo sempre rispettato le Istituzioni. Non siamo mai stati antiparlamentaristi ma piuttosto – conclude – ‘doveristi’ e legalitari. Veniamo da una cultura molto diversa”.

(Dell’inviato Marcello Campo/ANSA)

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