Al via assegno di ricollocazione, 3.500 euro medi da aprile

Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l' occupazione. Disoccupazione
Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l'occupazione a Pisa. ANSA/FRANCO SILVI

ROMA. – Da aprile chi è disoccupato potrà contare su un ‘gettone’, in media pari a 3.500 euro, per ritrovare un posto attraverso i centri per l’impiego (pubblici) o le agenzie per il lavoro (private). Si tratta dell’assegno di ricollocazione, previsto dal Jobs act ma finora rimasto ai blocchi di partenza, se non si conta la mini-sperimentazione dello scorso anno.

L’operazione rientra nelle politiche attive, distinte da quelle assistenziali, come gli ammortizzatori. Politiche di cui fa parte anche Garanzia Giovani. Un piano che ha permesso a 360 mila under30 di farsi assumere (nel 70% delle volte con apprendistato o tempi indeterminati), rivendica il Governo con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

“All’inizio è stato difficile far partire il programma e si sono consolidati giudizi che oggi non considero coerenti”, dice Poletti sottolineando la riduzione di “un milione di inattivi”, in “gran parte giovani Neet”. E una spinta sarebbe arrivata dai tirocini fatti fuori da scuola o università, che hanno un tasso di successo del 40%. E’ così che partirà una nuova fase di Garanzia Giovani (1,2 miliardi le risorse).

Tornando all’assegno, dal 3 aprile si attiverà il meccanismo. Ne beneficeranno i disoccupati che ricevono da almeno 4 mesi l’indennità Naspi, quanti sono coperti dal Reddito d’inclusione e coloro che il posto ancora non lo hanno perso ma potrebbero essendo in cassa integrazione straordinaria.

La somma va dai 250 ai 5.000 mila euro e l’ammontare dipende dalla difficoltà di riuscita (sarà massimo per un posto fisso). L’identificazione della platea è affidata a un cervello informatico, sarà poi il ‘candidato lavoratore’ a presentarsi presso un ente accreditato, inclusi patronati e consulenti del lavoro. La scelta dell’operatore è libera ma a ciascuno sarà attribuito un ‘voto’. Se l’iter si concluderà con un contratto allora l’agenzia o qualsiasi altro ‘traghettatore’ potrà riscuotere la dote portata dall’ex disoccupato.

“Le persone che a regime potranno essere ricollocate ogni anno si aggira intorno alle 60-70 mila”, stima il presidente dell’Agenzia per le politiche attive (Anpal), Maurizio Del Conte, ricordando che sono stati stanziati 346 milioni. Numeri che non convincono la Cgil, secondo cui “le politiche attive del lavoro sono ferme”.

(di Marianna Berti/ANSA)

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