Giochi invernali: capolavoro Goggia, discesa d’oro fa grande Italia

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Sofia Goggia medaglia d'ora nella discesa libera in Corea. EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

PYEONGCHANG (COREA DEL SUD). – Ci sono giorni che si sognano per una vita, e quando arrivano possono scrivere la storia. Sofia si è inginocchiata, ha baciato la neve coreana, si è messa il tricolore sulle spalle col solito sorriso e gli occhi umidi però, perché il suo momento magico le è passato davanti adesso e non l’ha colta impreparata: ai Giochi di PyeongChang Sofia Goggia scia l’impresa che fa grande l’Italia, e rende unica se stessa.

Vince l’oro nella discesa, la gara regina, nessuna prima tra le azzurre aveva mai toccato l’olimpo della velocità. Solo un uomo, per l’Italia, quello Zeno Colò che a Oslo nel ’52 scrisse il suo nome tra i cinque cerchi della libera. L’azzurra che a sei anni sulle nevi di Foppolo immaginava un giorno di prendersi lo scettro dei Giochi è una campionessa capace di battere la più grande, Lindsay Vonn, l’americana numero uno che stavolta fa chapeau e lascia la passerella alla amica rivale.

Sulla pista dello Jeongseon Alpine center la Goggia si è concentrata al limite della meditazione perché quella libera doveva essere perfetta: e tra il secondo e terzo intermedio mette a punto il suo capolavoro. Nessuna la raggiunge: il suo 1:39.220 tiene dietro tutte, la norvegese Ragnhild Mowinckel che, scesa con un pettorale più alto, vola sul filo dei centesimi e tiene tutti col fiato sospeso: ma non la supera, si prende l’argento e lascia il bronzo alla Vonn. Alla fine c’è spazio solo alla gioia, all’abbraccio tra Sofia e Lindsay, alla voglia di assaporare fino in fondo l’impresa messa a segno.

Perché dopo l’errore nel superg, in cui la Goggia era candidata a un’altra medaglia, non era certo scontato che potesse filare così al traguardo: e poi c’era la pressione da gestire in una gara in cui a giocarsi l’oro erano lei e la Vonn. Ma stavolta Sofia non è incappata nelle sue goggiate e riporta un titolo olimpico al femminile che mancava dal 2002 (in superg con Daniela Ceccarelli).

“Non mi rendo mica conto che io ho vinto l’oro olimpico – dice l’azzurra nello show post gara – dedico questa medaglia a me tessa, ai sacrifici che ho fatto, a quella bambina che a sei anni sognava di vincere l’Olimpiade, Ci sono riuscita, sono felice. Volevo la discesa perfetta, e l’ho fatta. Ma resto sempre io, quella di tutti i giorni con la consapevolezza che se non avessi vinto avrei avuto lo stesso intorno chi veramente mi vuole bene”.

A 27 anni, alla prima Olimpiade, con quattro operazioni alle spalle, un bronzo mondiale a St.Moritz una stagione super in Coppa del mondo impreziosita dalle due vittorie, sempre in discesa, a Bad Kleinkirchheim prima e a Cortina poi. Altri due gioielli di un 2018 da favola per l’azzurra di Bergamo.

Già la città lombarda raddoppia la festa, perché ha sfornato il secondo oro (su tre) di queste Olimpiadi dopo quello di Michela Moioli, la snowboarder amica e compagna di allenamenti di Sofia. Che dall’Italia esultava al risveglio d’oro con un messaggio: “Ce l’hai fatta, amica mia”.

Complimenti alla regina dello sci anche dal presidente del consiglio, Paolo Gentiloni: “Grandissima Sofia Goggia, il primo oro nella nostra storia nella libera femminile”. La storia, appunto, scritta da una ragazza di Bergamo, gambe potenti e velocità da folle: ha rincorso il suo giorno, è arrivato e ora tra i grandi di sempre c’è proprio lei. Super Sofia.

(dell’inviata Alessandra Rotili/ANSA)