Champions: Roma dura un tempo, poi c’è solo lo Shakthar

Cengiz Under (C) realizza il primo gol nella UEFA Champions League. EPA/SERGEY DOLZHENKO

ROMA. – Fosse rimasta la Roma del primo tempo, contro lo Shakhtar non ci sarebbe stata storia. Invece i giallorossi lasciano l’Ucraina con l’amaro in bocca, anche se il 2-1 subìto a Kharkiv è una sconfitta rimediabile nel ritorno dell’Olimpico. Nel gelo dell’Ucraina è stata quindi una Roma a due facce quella contro i nero-arancioni tra le cui file i giocolieri brasiliani Marlos e Bernard e il centrocampista Fred che a luglio andrà al Manchester City hanno confermato quanto di buono si diceva di loro.

Nella ripresa la Roma è stata arrendevole, e ha dato l’impressione di voler gestire la situazione con il risultato di buttare via il vantaggio che si era costruita grazie a un gol di Under, anche questa volta protagonista. Così sono arrivate le due marcature dello Shakhtar. Ma il successo del team ucraino avrebbe potuto assumere dimensioni maggiori se non ci fosse stato il solito Alisson, che anche questa volta ha salvato i suoi con due parate fantastiche, sulle conclusioni di Marlos all’11’ st e di Taison con l’esterno destro al 18′ st.

A tempo scaduto è stato invece il subentrato Bruno Peres che da terra, sulla linea, ha salvato su un tiro a botta sicura di Ferreyra che aveva calciato a rete sull’assist di Taison dalla linea di fondo. Alisson non è invece sembrato irreprensibile (è partito in leggero ritardo) sulla punizione dal limite di Fred, ex compagno ai tempi di Porto Alegre, che allo Shakhtar ha fruttato il punto della vittoria.

In precedenza c’erano stati il gol della Roma nel primo tempo, quando Under aveva trasformato un assist magistrale di Dzeko e poi il pari della squadra di casa originato da un lancio di Rakitskiy per Ferreyra su cui Florenzi aveva pasticciato mancando l’intervento e spalancando così la strada all’argentino che in area aveva ‘sprintato’ su Manolas e poi battuto Alisson.

Da quel momento il n.24 è andato in bambola tanto che, complici anche le non perfette condizioni fisiche, il suo allenatore è stato praticamente costretto a sostituirlo. La Roma nei secondi 45′ ha commesso qualche errore di troppo, frutto di una perdita di lucidità che ha fatto arrabbiare Di Francesco che può consolarsi solo pensando che il discorso della qualificazione è apertissimo: a patto però che la Roma giochi per 90 minuti e non soltanto per metà partita.

Lascia un commento