Amnesty: “Italia intrisa di razzismo”. E’ polemica

Rapporto accusa centrodestra. Salvini chiede incontro, M5S attacca

ROMA. – Un’Italia “intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia” che “sembra concentrare più di altri Paesi europei le dinamiche di tendenza all’odio”. Un odio protagonista anche della campagna elettorale, dove il 95% delle dichiarazioni di politici sui social che “veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all’odio e alla violenza in campagna elettorale” sono da attribuire ai tre partiti della coalizione di centrodestra: “Lega Nord (50%), Fratelli d’Italia (27%) e Forza Italia (18%)”.

A scattare la foto di un’Italia cupa è Amnesty International, in occasione della presentazione a Roma del suo Rapporto 2017-2018 sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo, scatenando le polemiche all’interno del dibattito politico italiano. Se nel 2014 l’Italia era “orgogliosa di salvare le vite dei rifugiati e considerava l’accoglienza un valore importante”, oggi “è intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di paura ingiustificata dell’altro”, ha sottolineato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.

Secondo l’organizzazione, questa ostilità “non riguarda solo i migranti, ma anche i rom, le persone Lgbt, le donne” e anche “i poveri”. C’è una parte di Paese che si ritiene “bella, pura, italiana, mentre il resto non merita di condividere il territorio”, denuncia Rufini. Un fatto che “sta rendendo il clima impossibile in questo Paese, uccidendo ogni possibilità di confronto”.

In occasione della presentazione del rapporto, Amnesty ha riferito i primi risultati del ‘Barometro dell’odio’, iniziativa dell’organizzazione che prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, 17 leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia.

Da un primo monitoraggio, la quasi totalità delle oltre 500 dichiarazioni discriminatorie o che incitano all’odio segnalate di 117 candidati sono da attribuire a Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Oltre a questi tre partiti, al Movimento 5 Stelle sono attribuite l’1,6% delle frasi discriminatorie. Non si sono fatte attendere le repliche dagli esponenti di centrodestra: il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto di incontrare i responsabili di Amnesty International.

“Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo. Un’immigrazione limitata e controllata garantirà una conviveva serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International per spiegar loro quel che la Lega è e fa dove governa per garantire i diritti di tutti”, ha dichiarato Salvini.

Da Forza Italia arriva un attacco contro l’organizzazione: “Si vede che da quando con Forza Italia abbiamo posto un freno, grazie al nostro intervento in Parlamento, al trasporto di clandestini e al fiancheggiamento dei trafficanti, ad Amnesty International non hanno nulla da fare”, dice Maurizio Gasparri, che aggiunge: “Questa Ong si conferma politicamente schierata. Proporremo di istituire un barometro della stupidità, nella certezza che Amnesty International potrà competere con ottimi risultati”.

“Berlusconi, Salvini e Meloni portano avanti una cultura dell’odio, xenofoba e razzista. Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica responsabile che ha già dimostrato saper essere argine degli estremismi”, commenta invece il pentastellato Danilo Toninelli, mentre Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi e tra i promotori della lista Insieme, definisce “cattivi maestri e predicatori di frasi di odio e paura” i tre leader del centrodestra.