Papa: “Dare ai giovani importanti responsabilità nella Chiesa”

Papa Francesco con un gruppo di giovani facendo selfie col cellulare
Papa Francesco con un gruppo di giovani facendo selfie col cellulare

CITTA’ DEL VATICANO. – Le strutture della Chiesa e i relativi ruoli di responsabilità vanno svecchiati: va dato spazio ai giovani e su questo occorre mostrare “coraggio”. Lo afferma chiaramente papa Francesco nel suo Messaggio per la 33/a Giornata Mondiale della Gioventù, che si celebrerà a livello diocesano il prossimo 25 marzo, Domenica delle Palme.

“Desidero che nella Chiesa vi siano affidate responsabilità importanti, che si abbia il coraggio di lasciarvi spazio; e voi, preparatevi ad assumere queste responsabilità”, dice ai giovani il Pontefice, nel suo Messaggio sul tema della Giornata, “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30).

“Alla giovane Maria fu affidato un compito importante proprio perché era giovane. Voi giovani avete forza, attraversate una fase della vita in cui non mancano certo le energie. Impiegate questa forza e queste energie per migliorare il mondo, incominciando dalle realtà a voi più vicine”, osserva Francesco.

Il Papa ribadisce così, nero su bianco, ed estende a tutta la Chiesa, una linea che era già emersa in una delle sessioni del ‘C9’, il consiglio dei cardinali per la riforma della Curia che si riunirà nuovamente in Vaticano a partire da lunedì per la sua 23/a sessione.

Nella ‘tre giorni’ dello scorso settembre, infatti, al C9 aveva indicato come prospettiva che nella Curia romana, in futuro, dovranno lavorare più giovani e più donne. “Hanno parlato di un ambiente meno clericale, più internazionale, con un incremento delle persone giovani e di donne”, aveva riferito il portavoce vaticano Greg Burke.

“Dalla certezza che la grazia di Dio è con noi proviene la forza di avere coraggio nel presente: coraggio per portare avanti quello che Dio ci chiede qui e ora, in ogni ambito della nostra vita; coraggio per abbracciare la vocazione che Dio ci mostra; coraggio per vivere la nostra fede senza nasconderla o diminuirla”, afferma il Pontefice nel Messaggio in cui definisce questa Gmg 2018 “un passo avanti nel cammino di preparazione di quella internazionale, che avrà luogo a Panama nel gennaio 2019”.

Inoltre, “questa nuova tappa del nostro pellegrinaggio cade nell’anno in cui è convocata l’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale'”, occasione che – sottolinea in una nota il dicastero Laici-Famiglia-Vita – “invita a riflettere sulla realtà in cui vivono le nuove generazioni, sulla loro vita di fede e sul modo in cui maturano le scelte fondamentali, che forgeranno il loro futuro e quello dell’umanità”.

Nel Messaggio il Papa dice ai giovani che “una paura ‘di sottofondo’ che esiste in molti di voi è quella di non essere amati, benvoluti, di non essere accettati per quello che siete”. Oggi, “sono tanti i giovani che hanno la sensazione di dover essere diversi da ciò che sono in realtà, nel tentativo di adeguarsi a standard spesso artificiosi e irraggiungibili”.

“Fanno continui ‘fotoritocchi’ delle proprie immagini, nascondendosi dietro a maschere e false identità, fin quasi a diventare loro stessi un ‘fake'”, osserva. “C’è in molti l’ossessione di ricevere il maggior numero possibile di ‘mi piace’. E da questo senso di inadeguatezza sorgono tante paure e incertezze. Altri temono di non riuscire a trovare una sicurezza affettiva e rimanere soli”.

In molti, “davanti alla precarietà del lavoro, subentra la paura di non riuscire a trovare una soddisfacente affermazione professionale, di non veder realizzati i propri sogni. Sono timori oggi molto presenti in molti giovani, sia credenti che non credenti”. Ma “la paura non deve mai avere l’ultima parola”: “se alimentiamo le paure, tenderemo a chiuderci in noi stessi, a barricarci per difenderci da tutto e da tutti, rimanendo come paralizzati”.

Invece, conclude Francesco, “bisogna reagire! Mai chiudersi!”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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