Berlusconi avvisa: “Serve un governo stabile o rischio speculazione”

Rifarei Nazareno ma con Pd stop intese. Manca maggioranza? Votare

ROMA. – Silvio Berlusconi lo continua a ripetere in ogni occasione: il centrodestra è l’unica coalizione in grado di arrivare alla maggioranza “con Forza Italia partito trainante che io conto di portare al 25%”. In caso contrario l’ex premier non vede molte alternative possibili al voto.

Ospite della trasmissione Matrix l’ex premier frena all’ipotesi di larghe intese: “Abbiamo promesso agli elettori che non faremo altri accordi”, ma in caso di stallo il leader di Forza Italia non esita a chiamare in causa il Capo dello Stato: “Ho stima di Mattarella e penso che il suo senso di responsabilità gli faccia fare una cosa sola, verificare che ci sia una maggioranza e dare un mandato oppure, senza una maggioranza, far tornare alle urne”.

Insomma nessuna via di mezzo per Berlusconi che mette anche in guardia dal rischio, di fronte ad una situazione di instabilità politica, di “speculazioni sui mercati”. Il pensiero corre al 2011 ma precisa il leader azzurro: “In quel caso fu un colpo di Stato”. E non è una coincidenza che il Cavaliere richiami proprio il rischio di una fibrillazione economica con la conseguenza di uno spread che tornerebbe a livelli allarmanti per mandare un messaggio non solo ai suoi elettori ma anche “ai delusi” del Pd, a chi, come me – dice – ha creduto nei cambiamenti che poteva portare Renzi e che invece non ha fatto nulla”.

Una sorta di appello al “voto utile per il centrodestra” proprio per garantire quella stabilità a cui mira anche Bruxelles. Berlusconi è convinto che le Istituzioni Ue “debbano stare fuori dalle elezioni di un Paese” ma contemporaneamente si schiera con il presidente della commissione Ue Jean Claude Junker. E le preoccupazioni per le conseguenze di una situazione di stallo in caso nessuno degli attori politici in campo riesca ad ottenere la maggioranza: “L’Italia è un paese importante per l’Ue e di conseguenza ciò che accade da noi interessa anche a Bruxelles e se queste elezioni non portano ad un governo anche l’Europa è preoccupata”.

A poco più di una settimana dal voto però non è il momento di pensare ad eventuali piani B nel caso in cui il centrodestra non dovesse arrivare alla soglia del 40%. Ecco perchè pur non mostrandosi pentito di aver fatto il patto del Nazareno, “lo rifarei” ammette, il Cavaliere mette subito le mani avanti di fronte all’idea di fare un accordo con il segretario del Pd: “Siamo su fronti opposti, non è possibile un’intesa con chi ha portato l’Italia in questa situazione”.

Già ma il solo evocare lo spettro di un nuovo Nazareno fa alzare la tensione all’interno della coalizione. A pretendere un “chiarimento” è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’ex ministro plaude al fatto che Berlusconi si sia reso disponibile all’idea di organizzare una manifestazione unitaria del centrodestra ma, dopo aver sentito che il Cavaliere sarebbe quasi un ‘nostalgico’ delle larghe intese, Meloni considera ancora di più un’iniziativa comune “assolutamente necessaria”. Lo dobbiamo ai nostri elettori – dice – per Fratelli d’Italia la lealtà verso gli italiani è imprescindibile. Noi non tradiamo”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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