Elezioni: da Pd a M5s, i programmi a confronto

Sul tavolo fisco e Europa, ma anche immigrazione e lavoro

ROMA. – Fisco, lavoro, welfare ma anche immigrazione e sicurezza senza dimenticare l’Europa: in vista delle elezioni del 4 marzo i programmi dei partiti a confronto. –

CONTI PUBBLICI

PD – Via al “sostegno universale unico alle famiglie”, una misura graduale sulla base dell’età dei figli. L’investimento è tra gli 8-9 miliardi di euro. Sì poi al “contrasto di interesse” nella logica “scaricare tutto, scaricare tutti”. Taglio delle tasse per chi crea sviluppo.

CENTRODESTRA – Al primo posto c’è la Flat tax, vale a dire aliquota unica del 20 per cento per famiglie e imprese. Stop alle imposte su donazioni, successione, prima casa, bollo prima auto, risparmi. Pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti.

M5S – Riduzione delle aliquote Irpef e niente tasse per i redditi fino a 10 mila euro ma anche una taglio del cuneo e dell’Irap.

LeU – Taglio di 20 miliardi all’Irpef per le fasce meno abbienti, anche grazie a 30 miliardi all’anno dalla lotta all’evasione. Sì alla “patrimoniale equa”: vale a dire una tassa unica che pesi solo sui redditi più alti e che cancella tutte le altre tasse patrimoniali esistenti, dal bollo all’Imu.

LAVORO e WELFARE

PD – L’obiettivo è che il lavoro a tempo determinato costi meno, con una riduzione del cuneo contributivo. Sì al salario minimo garantito per tutti. Estensione del bonus 80 euro alle partite Iva. Una “carta universale” per coprire i costi di asili e baby sitter. Sul fronte previdenziale, il Pd punta ad ampliare gli strumenti di flessibilità in uscita. In cantiere una pensione di garanzia per i giovani con carriere discontinue.

CENTRODESTRA – La legge Fornero resta uno dei temi su cui Berlusconi e Salvini non trovano una vera intesa anche se il programma prevede il suo azzeramento, caro alla Lega; sì poi all’aumento delle pensioni minime e per le mamme.

M5S – Investimenti per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni; superamento della legge Fornero. Rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter e Iva agevolata per prodotti neonatali. Pensione minima di 780 euro netti al mese.

LeU – Più investimenti per far ripartire l’occupazione, abolizione dell’articolo 18. Via le tasse universitarie; estensione del reddito di inclusione. Revisione della “Fornero”.

MIGRANTI

PD – Garantire i diritti di chi fugge dalle guerre ma anche di chi accoglie. Sì allo Ius culturae, cioè alla cittadinanza per chi nato in Italia segue i percorsi scolastici.

CENTRODESTRA – Rimpatrio dei clandestini e blocco degli sbarchi.

M5S – Cooperazione internazionale finalizzata alla stipula dei trattati per i rimpatri e assunzioni ad hoc per i controlli.

LeU – Stop alla Bossi-Fini e si’ alla cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri.

SICUREZZA

PD – Far crescere gli investimenti in cultura e in sicurezza allo stesso modo, arrivando nell’arco di una legislatura al 2% del Pil.

FI – La difesa è sempre legittima. Pene più aspre per violenza contro un pubblico ufficiale, revisione della legge sulla tortura.

M5S – 10mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e due nuove carceri per dare ai cittadini più sicurezza e legalità.

LeU – Riduzione delle spese militari; rispetto delle limitazioni all’export bellico.

EUROPA

PD – In dieci anni debito pubblico al 100% del Pil e superamento vincoli austerità europei. Sì agli Stati Uniti d’Europa e anche all’elezione diretta del presidente della Commissione e al ministero delle finanze per l’area Euro. Ok anche al servizio civile europeo.

FI – No alle politiche di austerità; revisione dei trattati europei; riforma del mercato unico.

M5S – Più trasparenza e rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo.

LeU – Lotta alla deriva tecnocratica e all’austerità. Maggiore ruolo al Parlamento europeo.

(di Chiara Scalise/ANSA)

 

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