ROMA. – Le ‘ringhiate’ di Gattuso rigenerano il compassato Milan di Montella e, con cinque vittorie e un pari nell’anno di grazia 2018, i rossoneri agganciano al sesto posto ‘europeo’ la Samp. Sulla sfondo l’Inter in crisi di Spalletti dista sette punti, uno in meno del quarto posto Champions. Ecco perché diventa basilare la sfida all’Olimpico di domenica con la Roma, reduce dall’1-2 luci e ombre nel gelo di Kharkiv, crocevia del futuro per entrambe le squadre.
La Roma con tre vittorie di fila sta cercando di mettere in archivio la crisi che l’ha distaccata dalle due battistrada. Sara’ la sfida tra i due promettenti attaccanti ventenni Under e Cutrone, i due giovani e blasonati portieri Alisson e Donnarumma, due tecnici venuti dalla gavetta come Di Francesco e Gattuso. I
l Milan sta riconquistando i suoi tifosi, perplessi per le nubi sul dissesto della holding cinese di mr. Li. Ma c’e’ un altro scoglio, la perdurante serie negativa con la Roma, che ha vinto gli ultimi quattro incontri (eguagliando il MIlan nel 1973-74 e nel 1988-90): i rossoneri non battono i giallorossi da tre anni (e da sette all’Olimpico). E Gattuso vuole cancellare questo buco nero dopo il fallimento dell’ex Montella.
Negli anni il confronto tra Roma e Milan, meno sentito delle sfide con Lazio e Juve da un lato, con Inter e Juve dall’altro, vanta episodi spettacolari ma non una rivalità al veleno, salvo la tragedia della morte del tifoso romanista De Zerbi in incidenti a San Siro nel 1989. E questo anche per la superiorità rossonera nei periodi del Gre-No-Li e con Sacchi e Capello.
La Roma ha un saldo negativo col Milan (43 vittorie a 72) secondo solo a quello con la Juventus. I confronti partono nel 1929 con un 3-1 rossonero in rimonta a cui la Roma risponde con una vittoria firmata Volk. Sull’abbrivio è giallorossa la prima goleada, un 4-0 del 1933 mentre due anni dopo c’e’ un 4-4 show a San Siro con il Milan che non sa gestire il vantaggio di due gol e il tris di ‘Cesira’ Moretti.
Comincia un dominio rossonero che prende forma col 3-0 del 1939 con doppietta di Boffi, col 4-2 del 1942 con gol di Meazza e Amadei, con il 4-1 del 1943 e prosegue nel dopoguerra con un 4-2 nel 1947 in trasferta. Sono gli anni del trio svedese e il Milan nel 1950 infligge un micidiale 6-2 alla Roma con due gol di Nordahl, uno di Liedholm e tripletta di Rinaldi in 30′.
Il ‘pompiere’ sigla una doppietta nel 4-1 del 1956, poi la Roma si fa rimontare tre gol nel 3-3 del 1958 e subisce un altro 4-1 nel 1959 con doppietta di Altafini. Roma e Milan si scambiano poi un 2-3 interno, con vittoria dei rossoneri nel 1964 con tris di Amarildo e successo giallorosso nel 1969 con doppietta di Peirò in una riedizione della sfida tra Rocco e Herrera.
Tempi cupi per i romani nell’era Berlusconi: altri due 4-1, il primo nel 1987 con tris in rimonta di Virdis e il secondo il 4 giugno 1989. Ma il risultato non conta, incombe il lutto per l’uccisione del tifoso Antonio De Falchi, picchiato selvaggiamente e morto d’infarto fuori dello stadio. Il Milan stravince nel 1990 4-0 al Flaminio con doppietta di Van Basten e 4-1 in casa l’anno dopo.
La Roma si vendica nel 1993 in semifinale di Coppa Italia con un 2-0 in casa e interrompendo l’imbattibilita’ rossonera che durava da un anno. Ma poi entra in scena Totti che a 20 anni con un pallonetto a Rossi spiana un 3-0 nel 1996 che due anni dopo Zeman trasforma nel record di 5-0 con doppietta di Di Biagio sul groppone di Capello.
Ma il boemo ha un conto in sospeso con loro visto che nel 2012 li batte 4-2 con doppietta di Lamela. C’e’ un nuovo scambio di dispetti sotto forma di 2-3 in casa: lo subisce nel 2009 il Milan nel giorno amaro dell’addio di Paolo Maldini, poi a perdere in casa nel 2011 e’ la Roma con doppietta di Ibra. L’ultimo successo rossonero e’ del 2015, un 2-1 deciso dall’ex Destro.
Un altro ex, El Shaarawy, è protagonista poi in un 3-1 contro un Milan in disarmo, poco meglio del 4-1 di maggio con doppietta del Faraone. L’ultimo confronto si chiude con un netto 2-0 a San Siro con reti di Dzeko e Florenzi, quarto ko di fila per i rossoneri.
