Elezioni, Accademia della Crusca: “Troppi tweet e poche argomentazioni”

'Legge cinguettio' invade troppi spazi, meglio tribuna politica

FIRENZE. – “Predominanza eccessiva dello slogan rispetto all’argomentazione ed altrettanto eccessiva osservanza alla ‘legge del tweet’: comunicare con brevità è qualcosa che certo funziona ed ha una sua funzione, ma ha invaso troppi spazi”.

E’ la sintetica ‘pagella’ al linguaggio della comunicazione politica della campagna elettorale in vista delle politiche del 4 marzo stilata dal presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, a margine della presentazione, alla scuola dei linguaggi Fenysia, della nuova edizione del vocabolario Devoto Oli.

“Più che problematiche di lessico – aggiunge il linguista – ciò che si rileva è la mancanza di una costrizione, per così dire, nei confronti del politico a svolgere le sue tesi, senza gridarle ma al contrario usando ampie argomentazioni”.

Marazzini spiega di avere “grande nostalgia delle vecchie campagne con le tribune elettorali, nelle quali a turno e con lo stesso tempo regolato da una clessidra, tutti i candidati di ogni schieramento in corsa rispondevano alla stessa domanda. Era certo un po’ noioso, ma non sarebbe male oggi inserire questa ricetta, invece di essere costretti ad assistere, un po’ assordati, a questo incessante cinguettio, lancio di slogan, quando non addirittura insulti”.

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