Mattarella celebra 70 anni dello Statuto sardo, ancora attuale

Il Presidente Sergio Mattarella nel corso della seduta solenne del Consiglio Regionale della Sardegna, in occasione del 70° anniversario dello Statuto (Ufficio Stampa Quirinale)

CAGLIARI. – Sono passati 70 anni da quel 26 febbraio 1948, quando nelle ultime sedute dell’Assemblea costituente i padri della Carta repubblicana approvarono lo Statuto autonomistico della Sardegna. Una legge che, allora, si proponeva di dare all’Isola le basi normative per risollevarsi nel dopo guerra attraverso un piano di rinascita che poi, però, non ha sortito gli effetti sperati.

Oggi lo Statuto è ancora attuale non solo perché occorre completare il percorso per creare una reale ricchezza, ma anche per offrire alle istituzioni e ai cittadini una opportunità di riscatto in chiave politica e sociale con l’assunzione di precise responsabilità.

E’ questo il tema forte consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Cagliari per la solenne celebrazione in Consiglio regionale dei 70 di autonomia. Una visita lampo nella quale il capo dello Stato ha inaugurato una mostra e un’installazione nel Palazzo di via Roma per poi spostarsi a Villa Devoto, sede di rappresentanza della Giunta, per l’intitolazione di una sala ad Emilio Lussu, fondatore del Partito Sardo d’Azione e deputato per la Costituente.

A margine di questa tappa, Mattarella ha dialogato con il governatore Francesco Pigliaru, “assicurando tutto il suo impegno anche per il futuro dell’Isola, comunque vadano le cose al Governo”, ha riferito il presidente della Regione, secondo il quale il capo dello Stato “ha piena consapevolezza che i problemi della Sardegna non sono ancora risolti”. In una parola, il grande gap dell’insularità”.

Negli anni, ha poi spiegato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, è cresciuta “la convinzione che le ragioni della specialità della Sardegna sono non solo attuali ma per certi aspetti, oggi, ancora più evidenti. Esse vanno in primo luogo individuate nell’essere isola e nelle conseguenze che l’insularità e la perifericità dal sistema nazionale hanno prodotto e purtroppo continuano a produrre”.

“Lo Statuto sardo è ancora un testo fondamentale per la nostra Isola – ha ribadito il sindaco metropolitano Massimo Zedda – Sta a noi renderlo concreto ogni giorno, esercitare i poteri dell’autonomia speciale”. E proprio per riaffermare i valori della Costituzione e di persone che, come Emilio Lussu, hanno contribuito alla scrittura della Costituzione italiana, Mattarella ha reso onore ai principi che hanno ispirato il politico sardo, apprezzando le due esposizioni inaugurate in Consiglio regionale, in particolare gli scritti, e scoprendo la targa con il nome di Lussu in sala Giunta, dove erano presenti alcuni discendenti impegnati ora a rilanciare l’economia dei piccoli paesi attraverso i saperi locali.

Alla cerimonia anche la piccola pronipote di Lussu che ha interagito con Mattarella “come fosse suo nonno”, strappando al capo dello Stato un sorriso fuori protocollo.

(di Fabrizio Fois/ANSA)

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