Binari ghiacciati e cancellazioni, Delrio: “Mai più così”

Gelo blocca scambi,odissea passeggeri. Rfi, potenziamo Termini (Foto ANSA)

ROMA. – L’onda lunga di Burian colpisce ancora i binari delle ferrovie italiane dopo la semiparalisi di ieri a Termini e neve e ghiaccio provocano disagi e ritardi in tutta Italia. Le parole chiave sono ‘scambi’ e ‘scaldiglie’, i deviatori che indirizzano i convogli e i sistemi elettrici che devono impedirgli di bloccarsi per il freddo. Le temperature molto più basse del normale e le precipitazioni mettono alla prova il sistema di Rete ferroviaria italiana (Rfi) – del gruppo Ferrovie dello Stato italiane (Fs), ma usata anche da Italo – soprattutto al centro-sud, tra Roma e Napoli.

“Mai più fatti simili”, chiede il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. In risposta alle sue sollecitazioni Fs promette di potenziare Termini, nell’ambito del piano di 100 milioni di investimenti per i principali nodi ferroviari metropolitani.

Gli amministratori delegati di Fs Renato Mazzoncini e di Rfi Maurizio Gentile hanno illustrato al ministero “un piano finalizzato all’obiettivo richiesto prevedendo, in particolare, un ulteriore potenziamento tecnologico della grande stazione romana. Garantito per domani l’80% delle corse Alta velocità sulla direttrice Napoli-Roma-Milano e il 70% delle corse regionali del Lazio, assicura Rfi.

Italo ha oggi “subito soppressioni e ritardi causati da gravi problemi dell’infrastruttura di rete, così come accaduto ieri”, fa sapere la compagnia concorrente di Fs, che parla di “disservizio non dipendente dalla sua responsabilità”. Intanto ci si chiede cosa sia successo esattamente ieri nella più grande stazione romana. “Il problema principale è legato agli scambi – dice l’ingegnere Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e progettazione ambientale all’Università La Sapienza di Roma, già consulente di Fs e Grandi Stazioni -: l’infrastruttura ferroviaria è sicuramente da migliorare e necessita di più manutenzione per essere meno esposta a situazioni di collasso nelle criticità”.

“Nella progettazione ferroviaria – ancora Simoncini – vengono analizzati i flussi di traffico e certamente le condizioni climatiche; se si ipotizza che determinati fenomeni atmosferici si verifichino ogni 10 anni, questi non assumono rilevanza: non si sovradimensiona una struttura per quelle esigenze, anche per ovvie ragioni di costo”. Ma “la manutenzione va migliorata”, conclude.

Il quesito è sapere quanti dei 300 scambi di Termini abbiano funzionato. Rfi deve “immediatamente fare un riesame dei processi di manutenzione”, scrive l’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferrovie (Ansf) nelle disposizioni del 19 febbraio alla stessa Rfi dopo il “gravissimo incidente” di Pioltello (Milano). Un treno ha deragliato con tre morti e 46 feriti. Il mancato adeguamento alle prescrizioni, scrive ancora l’Agenzia, “può costituire grave inadempienza in relazione al mantenimento dell’autorizzazione di sicurezza rilasciata” e “possibile oggetto di provvedimenti restrittivi e/o sanzioni”.

(di Luca Laviola/ANSA)