Parte la corsa per il 2020, Trump pronto ad annunciare la candidatura

Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti
Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti. (Ansalatina)

WASHINGTON. – La corsa del 2020 per la Casa Bianca è già partita. Con un candidato certo in campo repubblicano, salvo sorprese dal cilindro del Russiagate: Donald Trump. E con tanti aspiranti tra i democratici, su cui incalzano però alcune figure femminili: l’ex first lady Michelle Obama, la star tv Oprah Winfrey, la senatrice Elisabeth Warren e la più giovane collega Kamala Harris, astro nascente del partito.

Che il tycoon intendesse essere riconfermato non è certo una sorpresa. Subito dopo l’inaugurazione, il presidente aveva compilato i documenti della commissione elettorale federale allo scopo di costituire un comitato per la propria rielezione, che finora ha già raccolto la cifra record di 22 milioni di dollari. E lo scorso luglio, la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders aveva affermato che il magnate “sicuramente correrà di nuovo”.

Ora però Trump sembra pronto per annunciare pubblicamente la sua intenzione di scendere in campo per un altro mandato, come del resto hanno fatto quasi tutti i suoi predecessori. Intanto ha già aperto la campagna elettorale per le elezioni di midterm di novembre, che rischiano di diventare un referendum su di lui: il suo recente e applauditissimo discorso alla convention annuale degli attivisti conservatori (Cpac) è stato un chiaro invito alla mobilitazione per non soccombere in un voto che vede i dem in largo vantaggio (54% a 38%), secondo un sondaggio Cnn.

Trump ha già scelto anche il suo futuro campaign manager: Brad Parscale, 42 anni, già direttore della campagna digitale del tycoon nella campagna 2016. Parscale è una figura chiave del suo successo. Ha iniziato a lavorare per la Trump Organization nel 2011 come digital media strategist. Nel 2015 il tycoon gli chiese di creare un website per la sua campagna esplorativa in vista della corsa alla Casa Bianca. Poi nel giugno 2016 fu nominato ufficialmente digital media director di quella vera.

Il segreto di questo guru digitale che inizialmente lavorava da casa furono l’uso massiccio e mirato dei social media, in particolare di Facebook, e l’analisi di sondaggi e ricerche per sfondare negli swing state, come successe nel Michigan e nel Wisconsin, rivelatisi decisivi. Un trionfo che gli fruttò 94 milioni di dollari.

Nella rosa di possibili concorrenti dem per le presidenziali 2020 ci sono l’ex vicepresidente Joe Biden e il senatore Bernie Sanders, già candidato alle ultime primarie. Ma, dopo il fallimento di Hillary Clinton, il partito sembra puntare ancora su una donna, questa volta di colore, cavalcando sull’onda del movimento #Metoo l’elettorato femminile, il più ostile a Trump.

Quello della popolarissima Michelle Obama, che pubblicherà il suo libro di memorie proprio dopo le elezioni di midterm, è il nome di maggior impatto, anche se finora l’ex first lady ha sempre negato ambizioni presidenziali. Di forte appeal anche Oprah, alla quale Trump ha già lanciato una sfida via Twitter.

Ma si fa largo Kamala Harris, 54 anni, asioamericana (madre indo-americana e padre giamaicano), prima donna a diventare attorney general della California ed ora al suo secondo anno in Senato, dove ha brillato come stella progressista anti Trump, scavalcando a sinistra anche Sanders e la Warren.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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