Per votare basta una X, come funziona il Rosatellum

Rosatellum
Gialla al Senato, rosa alla Camera. Seggi aperti domenica 4 marzo dalle 7 alle 23

ROMA.- Anche se all’elettore basterà porre una X sulla scheda, la legge elettorale con cui si voterà il 4 marzo è piuttosto complessa. Si tratta di un sistema misto, per due terzi proporzionale e per un terzo maggioritario, nato dal compromesso tra Pd, Fi, Lega, Ap, Svp e Civici e Innovatori. A far da levatrice dell’accordo è stato il capogruppo Dem Ettore Rosato, tanto da dare – mediaticamente – il nome alla legge: Rosatellum.

La legge elettorale prevede per la Camera (al netto dei 12 eletti all’estero) che 232 deputati vengano eletti in altrettanti collegi uninominali maggioritari a turno unico: viene eletto il candidato che ottiene più voti, anche se non ha i 50%. Ciascun candidato può essere sostenuto da un partito o da una coalizione di partiti, ciascuno dei quali presenta brevi liste di candidati (2-4 nomi) per eleggere i deputati nella parte proporzionale, che sono in tutto 386.

Accedono al riparto della parte proporzionale i partiti che superano lo sbarramento del 3%. All’interno delle coalizioni c’è una ulteriore soglia: se un partito non supera l’1%, i suoi voti vanno completamente persi, se invece si attesta tra l’1 e il 3% i suoi voti vengono dirottati “pro quota” sugli altri partiti della coalizione che hanno superato lo sbarramento.

La scheda elettorale fa capire il meccanismo del Rosatellum. Sotto al rettangolo con il nome dei candidati del collegio uninominale, si trova il simbolo dei partito o dei partiti che lo sostengono, e i listini di 2-4 candidati proporzionali. Si tratta di listini bloccati, cioè senza preferenza: a seconda dei voti presi dal partito scatterà l’elezione del primo, poi del secondo e così via. All’elettore basterà porre una X sul simbolo del partito preferito per attribuire il voto sia al candidato del collegio uninominale, sia al listino di candidati del proporzionale.

Per le due coalizioni presenti – il centrosinistra e il centrodestra – una particolarità del Rosatellum consiste nella possibilità dell’elettore di votare apponendo la X solo sul nome del candidato del collegio uninominale. Tutti i voti di questo tipo saranno attribuiti – oltre che al candidato del collegio – all’insieme dei partiti della coalizione, che se li divideranno in base alla loro percentuale in quella circoscrizione. Lo stesso sistema vale per eleggere i 309 membri del Senato (altri 6 lo sono all’estero): qui i collegi uninominali sono 116 e le circoscrizioni proporzionali 32.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)