Intesa su Embraco, licenziamenti congelati per il 2018

Un momento del presidio dei lavoratori Embraco davanti ai cancelli della fabbrica di Riva di Chieri che la Whirlpool ha deciso di chiudere, Torino, 20 febbraio 2018. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Licenziamenti sospesi fino a fine 2018 per i 497 lavoratori della Embraco di Riva di Chieri (Torino) per i quali era stata annunciata l’uscita dall’azienda controllata dalla multinazionale americana Whirlpool: Ministero dello Sviluppo economico, Regione Piemonte, azienda e sindacati hanno raggiunto oggi un’intesa che prevede per l’impianto piemontese il congelamento delle uscite fino a fine anno e l’avvio di un percorso di reindustrializzazione che sarà gestito da Invitalia.

L’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa si farà carico anche dopo il 2018 delle persone che dovessero rimanere senza occupazione attraverso l’utilizzo del Fondo a sostegno dei processi di delocalizzazione del Cipe. L’intesa è stata accolta con soddisfazione dal premier, Paolo Gentiloni che ha parlato di “accordo importante per centinaia di lavoratori” e di “ottimo lavoro di Carlo Calenda”.

In pratica Embraco ha “escluso la possibilità di mantenimento delle attuali lavorazioni” (nel sito si producono compressori per frigoriferi, ndr) confermando quindi l’intenzione di uscire dal sito, ma ha dato “rassicurazione sulla possibilità di favorire concretamente nuovi insediamenti produttivi presso il proprio stabilimento”.

Questi mesi quindi saranno fondamentali per trovare una soluzione industriale sullo stabilimento, ma nel frattempo i lavoratori avranno la garanzia dello stipendio pieno a carico dell’azienda. L’intesa è stata giudicata positivamente dal ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, che ha espresso “soddisfazione” per il risultato, dall’azienda e dai sindacati per la sospensione dei licenziamenti e per l’impegno sul percorso futuro.

Calenda ha assicurato che prosegue l’attività di pressione a livello europeo per “vederci chiaro” sull’utilizzo dei fondi strutturali dato che il problema “non è solo Embraco”. “Fino a fine 2018 i lavoratori avranno lo stipendio pieno – ha detto Calenda – siamo soddisfatti. Ora l’obiettivo è la reindustrializzazione”.

E’ un “passo importante – ha scritto l’azienda – nell’ambito di un rinnovato spirito di collaborazione tra Whirlpool Corporation, capogruppo di Embraco Europe, i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati e le istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale”.

“Le lotte che ci sono state – ha affermato la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David – hanno consentito che non ci siano licenziamenti il 26 marzo e questo è sicuramente un dato positivo perché apre un ulteriore spazio di trattativa. Noi non firmiamo i licenziamenti, né per marzo né per novembre, quindi il fatto che siano stati congelati è positivo, ora bisogna proseguire nella lotta per trovare soluzioni per tutti”.

Per la Fim “si apre uno spiraglio per ribadire che bisogna ritirare i licenziamenti e aprire una trattativa vera. Whirlpool – ha detto il segretario generale, Marco Bentivogli – ha dato qualche segnale di apertura, ci sono le condizioni per fare bene. L’intransigenza di Embraco va tolta dal tavolo”.

“E’ un primo risultato – ha detto il numero uno della Uilm, Rocco Paolombella – ma non risolve il problema occupazionale dei lavoratori dell’Embraco e e quello della prospettiva industriale del sito. Ci dà più tempo e in questo tempo dobbiamo lavorare bene”.

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