Test MotoGp: Iannone e Dovi alzano il ritmo, Rossi lontano

Andrea Iannone. EPA/JOE CASTRO

ROMA. – Due italiani a fare la voce grossa nella seconda giornata delle tre di test pre-campionato della MotoGp sul circuito di Losail. Un po’ a sorpresa è stato Andrea Iannone a fissare il miglior tempo di giornata – conclusa come sempre a tarda ora (le 22 locali) per adeguarsi alle condizioni della gara ‘notturna che il 18 marzo aprirà proprio in Qatar la stagione 2018 – precedendo con la sua Suzuki la Ducati di Andrea Dovizioso. Minimo il distacco tra i due (1:54.586 per l’abruzzese contro 1:54.627), ma anche Marc Marquez (+0.167) con la Honda è rimasto vicino con una netta crescita rispetto a ieri.

Altra sorpresa, la ‘frenata’ delle Yamaha ufficiali, con Maverick Vinales solo settimo (ieri era stato il migliore) e Valentino Rossi undicesimo, staccato di oltre sette decimi da Iannone. Difficile capire le cause di tali risultati, magari legate a scelte particolari, fatto sta che invece si è confermato su ottimi livelli, il quarto tempo come ieri, il portacolori della Yamaha Tech 3, Johann Zarco, che ha chiuso a +0.288.

Un crollo, almeno nella classifica dei tempi, ha registrato Jorge Lorenzo con la seconda Ducati ufficiale. Lo spagnolo, dopo il quinto tempo di ieri, ha chiuso 14/o con quasi un secondo di distacco dal migliore.

Il lavoro di giornata è stato anche frenato dalla pioggia, che ha indotto i più a scendere in pista solo dopo oltre tre ore dalla ‘bandiera verde’. Il primo a scendere sotto l’1:55 è stato Dovizioso, seguito presto da Zarco e Iannone. Caduta per Danilo Petrucci, ottavo alla fine con la Ducati Pramac.

Soddisfatto alla fine Dovizioso: “Sono molto contento del feeling che ho trovato – ha detto a Sky Sport -, i tempi vengono molto bene e questa è la cosa più importante nei test, per arrivare pronti alla gara”.

Guardano al futuro più lontano, hanno fatto rumore le dichiarazioni di Valentino Rossi sulla volontà di continuare a correre fino al 2020 prima di dedicarsi eventualmente a gestire un team. Una scelte che, oltre a far felici i tifosi del Dottore e probabilmente anche i gestori del Mondiale, peserà sul ‘mercato’ piloti.