Le due Repubbliche e i governissimi con cui nacquero

De Gasperi nel '46, Ciampi nel '93, ora Di Maio?

ROMA. – La notte del 4 marzo passerà alla storia come quella della fine della Seconda Repubblica. Lo stesso Luigi Di Maio nell’esultanza per il risultato elettorale ha segnato il passaggio: ‘Oggi inizia la Terza Repubblica e sarà una Repubblica dei cittadini italiani’. Le altre due sono durate insieme più di settant’anni e hanno una particolarità: entrambe hanno avuto alla nascita un governo di larghe intese che metteva insieme partiti che stavano su opposte barricate.

All’inizio della Repubblica, nel 1946, i governi erano sostenuti dai “carissimi nemici” De Gasperi e Togliatti: Dc e Pci, insieme a socialisti e laici, governarono fino alla metà del 1947, per scrivere insieme le regole della democrazia e governare il Paese appena uscito dalle macerie della guerra.

Analogamente la seconda Repubblica partì, in piena bufera Tangentopoli, con il governo tecnico di Carlo Azeglio Ciampi con dentro una pattuglia di ministri del Pds che però si dimisero dopo pochi giorni perché la Camera salvò Craxi dai processi dei quali era inquisito.

La PRIMA REPUBBLICA era segnata da una legge elettorale proporzionale, e vide il succedersi ininterrotto di governi Dc: dai “governissimi” dei primi anni ai governi centristi, dal centrosinistra al pentapartito, la Dc è stata la costante di tutte le formule politiche che hanno governato l’Italia. Poi arrivò Tangentopoli, nel 1993, dopo il referendum popolare, fu riformata la legge elettorale in senso maggioritario e arrivò la discesa in campo di Silvio Berlusconi che trionfò alle politiche del marzo 1994.

La SECONDA REPUBBLICA è stato il periodo del bipolarismo e dell’alternanza tra centrodestra e centrosinistra, tra Berlusconi e Prodi, tra Casa della libertà e Ulivo. Uno vinceva e governava, l’altro perdeva e stava all’opposizione. Ma negli ultimi anni il sistema è stato messo in crisi, prima dalla crisi economica e dallo spread, poi dall’esplosione dei consensi per i cinque stelle (il primo “Vaffa day” è del 2007).

La prima spallata al bipolarismo arriva nel 2011, con la caduta dell’ultimo governo Berlusconi e l’arrivo del governo tecnico di Mario Monti, poi cinque anni fa la “non vittoria” del Pd alle elezioni del 2013 porta di nuovo a un governissimo (quello di Enrico Letta) sostenuto inizialmente da Pd e Forza Italia.

Renzi e Gentiloni provano a tenere in vita il sistema dell’alternanza (Pd da una parte, centrodestra e M5s all’opposizione), poi il Rosatellum consegna la vittoria al Movimento di Grillo e Di Maio che a buon conto parla di avvento della TERZA REPUBBLICA e che, con buona probabilità, darà le carte nel prossimo confronto per la ricerca di una maggioranza alle Camere. E il bipolarismo va definitivamente in soffitta.

(di Alessandra Chini e Marco Dell’Omo/ANSA)

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