Ciclismo: “bomba” doping su Sir Wiggins, lui nega tutto

Sun accusa dopo inchiesta commissione parlamentare su esenzioni

LONDRA. – Westminster contro il suo baronetto in bicicletta, Bradley Wiggins, accusato – assieme alla sua squadra dell’epoca, Team Sky (di cui fa parte anche Chris Froome)- di aver aggira le regole antidoping durante il Tour de France vinto nel 2012. Una “bomba doping”, così titola il Sun, dedicando l’intera prima pagina alla sorprendente conclusione a cui è giunta una commissione parlamentare britannica, dopo due anni di raccolta di informazioni, audizioni e verifica dei dati clinici.

La clamorosa accusa – prontamente smentita dagli interessati – è quella di avere “superato una linea etica”, sfruttando il sistema delle esenzioni terapeutiche per assumere un farmaco, un potente corticosteroide, prima della gara a tappe francese. Una vera e propria truffa etico-sportiva, che sfruttava l’assenza del farmaco in questione nella lista delle sostanze proibite dalla Wada, con un obiettivo non curativo, ma di migliorare le prestazioni sportive.

Non si è fatta attendere la perentoria replica degli accusati. Il corridore britannico ha affidato a Twitter la sua indignazione: “Trovo molto triste che possano essere sollevate simili accuse – le parole di Wiggins-. Triste che le persone possano essere accusate di cose che non hanno fatto, e che queste cose vengano in seguito considerate come fatti. Respingo fortemente le accuse di aver assunto farmaci senza necessità medica. Spero altresì di poter dire la mia nei prossimi giorni e far conoscere la mia versione dei fatti”.

Ma l’accusa della commissione non colpisce il solo Wiggins, ipotizzando che il potente corticosteroide, Triamcinolone, sia stato assunto anche da “altri corridori che aiutavano Wiggins durante il Tour de France”. Una tesi – contenuta nelle 52 pagine del Rapporto – che chiama in causa direttamente la squadra dell’olimpionico britannico, Team Sky.

“Abbiamo già riconosciuto le nostre mancanze e ci assumiamo la piena responsabilità per gli errori che sono stati fatti in passato – ha ammesso un portavoce della squadra britannica -. Il Rapporto afferma che il farmaco è stato utilizzato dal team per migliorare le prestazioni. Respingiamo con forza questa accusa e siamo sorpresi e delusi dal fatto che il Comitato abbia scelto di presentare un’accusa anonima così maliziosa, senza presentare alcuna prova e senza darci l’opportunità di rispondere. Questo è ingiusto sia per la squadra che per i corridori coinvolti”.

Il rapporto si conclude con l’invito esplicato alla Wada affinché non solo il Triamcinolone ma anche l’antinfiammatorio Tramadol vengano immediatamente messe al bando, al fine di arginare “l’esteso abuso di farmaci che continua ad esistere nel mondo dello sport”.