Merkel: “Presto il governo, serve voce forte dell’Ue”

Angela Merkel al Forum di Davos
Angela Merkel al Forum di Davos © AP FOTO

BERLINO. – La coalizione coi socialdemocratici c’è, e dunque a Berlino, quasi sei mesi dopo il voto, Angela Merkel vuole formare velocemente il governo. I cittadini hanno diritto di “veder realizzato quello che ci siamo preposti”, e all’Europa viene chiesto di parlare con “voce forte”, ha affermato in un breve statement davanti alla stampa, accennando ai dazi di Donald Trump e al rischio che questi comportano per molti posti di lavoro.

La segretaria della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer, dal canto suo, si è spinta a indicare nel 14 marzo, data in cui Merkel dovrà essere rieletta al Bundestag, come un momento dalla “portata simbolica”. La data rievoca l’annuncio dell’agenda 2010 di Gerhard Schroeder, il complesso di riforme del mercato del lavoro, che ha consentito alla Germania di consolidare la sua economia.

E il Paese, oggi, è davanti a sfide altrettanto decisive. Alle spalle la corsa a ostacoli per mettere al sicuro l’alleanza di governo, le procedure formali per la formazione della squadra vanno avanti: il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha invitato il Bundestag a votare Angela Merkel cancelliera, con un messaggio scritto. Ed entro il weekend i socialdemocratici dovrebbero chiarire la loro lista di ministri: a quanto trapela ci sarebbero ancora incertezze, e ormai mancano soltanto le loro “caselle”.

Merkel ha reso noti i nomi dei suoi ministri una settimana fa, e adesso lo ha fatto anche il leader dela Csu Horst Seehofer, confermando di dimettersi dalla presidenza della Baviera per diventare ministro dell’Interno a Berlino. Il voto dei socialdemocratici è “una buona base per lavorare insieme”, ha detto la cancelliera commentando personalmente il risultato della consultazione della base dell’Spd, che ha approvato col 66% dei consensi la nuova edizione dell’alleanza con l’Unione, salvando il Paese dalla psopettiva di una crisi politica.

“Molti sono i compiti da affrontare, sarà importante che si possa iniziare velocemente a lavorare anche come governo”, ha aggiunto. La cancelliera ha anche sottolineato l’urgenza dell’Ue: “L’Europa viene interrogata ogni giorno. Si chiede una voce forte della Germania insieme alla Francia e altri Stati membri, se si tratta della politica del commercio internazionale. Da questa dipendono molti posti di lavoro”, ha detto ad esempio. Quindi ha citato altre emergenze come la guerra in Siria.

Dell’Italia non ha parlato, ma è chiaro che proprio in vista delle riforme dell’eurozona si guarda con grande attenzione agli esiti del voto, descritto in toni allarmati anche dalla stampa tedesca. “L’Italia è un Paese amico e partner e ci auguriamo un governo stabile per il benessere del paese e dell’Europa”, ha risposto il portavoce Steffen Seibert a una domanda sull’argomento.

Non è mancato un cenno autoironico: “Ci sarebbe da augurare a tutti che ci vogliano meno di sei mesi”. Sul fronte interno, un tema molto alto nell’agenda tedesca è la sfida della digitalizzazione. Il 14 marzo del 2003 Gerhard Schroeder tenne il suo discorso sull’agenda 2010, ha ricordato oggi Karrenbauer. “Adesso 15 anni dopo, di fronte alla situazione internazionale e alla digitalizzazione, c’è di nuovo un bisogno di dedicarsi al cambiamento con ogni forza e con rapidità”.

Di questa idea è anche l’ex ministro degli Esteri Joschka Fischer, che presentando il suo ultimo libro “la retrocessione dell’occidente” ha messo in guardia: se non si coglie adesso quella che è l’ultima chiamata per l’Europa, questa perderà l’opportunità di trattare alla pari con Usa e Cina.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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