Media esteri: “L’Italia è il nuovo grattacapo Ue”

Il Financial Time del gruppo Guardian Media.

ROMA. – L’Italia, con il voto di domenica, si è messa in “rotta di collisione” con un’Europa che, di fatto per le cose che contano, farà a meno di lei. E, sciolto il nodo tedesco, è il “nuovo grattacapo” europeo, ma anche uno specchio su cui devono riflettere tutti i partiti progressisti europei.

Queste le due angolature prevalenti nei principali commenti sulla stampa estera. “L’Italia è in rotta di collisione con l’Ue dopo che i votanti hanno lanciato i partiti populisti”, è il titolo del FINANCIAL TIMES, che cita, fra l’altro un’esperta dell’Istituto affari internazionali di Roma: “Il motore (europeo) si è rimesso finalmente in moto, e l’Europa decollerà senza l’Italia”, mentre nell’edizione online sposta l’accento sul leader di Forza Italia: “L’Italia mette fine alle speranze di ritorno di Berlusconi”, che “a 81 anni, sperava essere l’ago della bilancia, ma è stato messo in ombra dall’alleato ‘minore'”, la Lega.

“In Europa un grattacapo si placa in Germania ma ne spunta un altro in Italia”, è il titolo scelto dal sito del britannico GUARDIAN, secondo cui “mentre i tedeschi finalmente avranno un governo, la svolta italiana a destra si aggiunge ai problemi dell’Ue”. “Nel consegnare un parlamento orribilmente ‘appeso’, gli elettori italiani hanno voltato le spalle ai partiti istituzionali, eleggendo una maggioranza di candidati populisti, anti-sistema, di destra estrema e fortemente euroscettici”. In un editoriale, il Guardian parla di “Lezione per i progressisti”: “Quando i partiti di centrosinistra abbandonano l’agenda progressista, finiscono per assomigliare quelli conservatori con i quali dovrebbero invece competere”.

Il WASHINGTON POST parte dalla sconfitta di Renzi – l’altro grande perdente, ricorda, è Berlusconi – per chiedersi, nel titolo, “Cosa può salvare il centrosinistra in Europa?”, con un primo piano imbronciato del dimissionario leader Pd e la didascalia “Dopo la caduta”. Il Pd “si unisce alla crescente schiera di partiti di centrosinistra europei che hanno subito sconfitte cocenti in Paesi dove un tempo erano dei titani”, scrive il Wp. Alcuni partiti socialdemocratici, come i laburisti britannici, hanno però avviato delle “radicali revisioni”, che come nel caso di Jeremy Corbyn, li hanno di fatto allineati ai “partiti anti-sistema”. “O forse l’opzione più facile – aggiunge – è proprio quella scelta da Renzi: sedersi e aspettare”, attendendo il fallimento degli avversari al governo del Paese.

Per il conservatore francese LE FIGARO, “il voto italiano è l’ultima manifestazione del terremoto populista che scuote l’Europa”. Secondo il WALL STREET JOURNAL, “l’Italia affronta la paralisi politica dopo lo scossone populista”, perché “sia il partito anti-establishment M5S che la coalizione di centrodestra rivendicano il diritto di provare a formare un governo”.

“L’Italia dà un calcio al sistema”, titola lo spagnolo EL PERIODICO mentre ABC guarda al presidente Sergio Mattarella: “Un uomo tranquillo, che dovrà domare il caos”. Per LA VANGAURDIA i dati italiani sono “un secchio di acqua gelida da Bruxelles”. EL MUNDO titola invece che “l’Italia è il primo paese Ue con oltre il 50% di antisistema”. E EL PAIS sottolinea come “l’ondata populista chiuda un’epoca” e “mandi in soffitta istituzioni e modo di fare politica degli ultimi 25 anni”.