Uranio: da Tar Valle d’Aosta 103 mila euro ad alpino

(ANSA) – AOSTA, 08 MAR – Il Tar Valle d’Aosta ha riconosciuto un risarcimento di 103 mila euro per il danno biologico patito da un militare che dal 1999 al 2008 ha svolto missioni in Kosovo e in Afghanistan, dove venivano impiegati proiettili anticarro “contenenti uranio impoverito”. L’alpino, un trentasettenne di origine valdostana, aveva presentato ricorso contro il ministero della Difesa. Le sue condizioni erano peggiorate nel 2011: con la diagnosi di un “Linfoma di Hodgkin classico a cellularità mista”, veniva sottoposto a cicli di chemioterapia. Curato e rientrato al lavoro, è stato destinato a mansioni da impiegato. Gli era stata riconosciuta l’indennità per causa di servizio ma non il risarcimento. Concedendo però quell’indennizzo, per i giudici è la stessa amministrazione – “notoriamente restia al riconoscimento” con il Comitato di verifica cause di servizio – a certificare, si legge nella sentenza, “che l’insorgenza della patologia è dipesa” dalle “condizioni di lavoro, cioè nell’esposizione ad uranio impoverito”. Il Tar ha quindi smentito “la tesi negazionista dell’Avvocatura”, secondo cui all’epoca era “oggettivamente impossibile prevedere e prevenire ciò che in quegli anni era sconosciuto e non prevedibile”. La sentenza risale ai mesi scorsi e ne ha dato notizia oggi il presidente Andrea Migliozzi, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. (ANSA).